GP Canada 2023: la F1 a Montreal è ancora per tutti?

GP Canada 2023: la F1 a Montreal è ancora per tutti?
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Paolo Ciccarone
La F1 di oggi in Canada sembra rivolta principalmente ai ricchi
17 giugno 2023

Montreal, c’era una volta la ville lumiere che attirava frotte di turisti e rendeva il GP un avvenimento unico, fatto di esposizioni, concerti, serate all’insegna dei motori. Ah no, quello è rimasto, perché in Santa Caterina, in Sherbrooke o Levesque le strade sono ancora animate da esposizioni, folla e musica con feste in ogni angolo.

E’ cambiato però il contesto economico che fa lanciare un allarme al maggior quotidiano locale, Montreal Gazette, un giornale che ha sempre seguito la F.1 dagli anni di Villeneuve e che continua a riservare attenzione a quanto accade in città. E la situazione di quest’anno comincia a scricchiolare. Perché se i biglietti per la gara sono andati esauriti fin dallo scorso mese di agosto (10 mesi prima, per 335mila tagliandi già venduti!) è anche vero che le sorprese, quelle brutte, sono arrivate dai prezzi alle stelle degli hotel e dei ristoranti, nonché autonoleggio e servizi connessi al turismo. Il giornale ha aperto una pagina ponendo dei quesiti inquietanti: la domanda che si è posta è semplice. La F.1 è ancora uno sport popolare oppure è riservato ai ricchi?

Secondo quanto risposto dal presidente degli albergatori di Montreal, sono i ricchi che seguono le corse, perché le prime strutture alberghiere che hanno registrato il tutto esaurito sono state quelle a 4 e 5 stelle, con prezzi che da 198 dollari a notte (calcolate il 30 per cento circa in meno per l’euro) sono arrivati a una media di 2040 dollari a notte. Gli hotel meno lussuosi, di solito tre stelle o meno, viaggiano fra i 490 e 750 dollari a notte ai quali bisogna poi aggiungere le tasse locali (un altro 15 per cento), per raggiungere il minimo sindacale delle case degli studenti che viaggiano sui 350 dollari a notte, anche qui con un minimo di 4 notti obbligatorie.

Il giornale ricorda che nella prima edizione post pandemia, l’aumento medio dei prezzi era del 2,2 per cento mentre nel 2023 rispetto al 2022 l’aumento è stato del 29,3 per cento e il tasso di occupazione delle stanze è passato dal 98 per cento del post pandemia al 93 per cento di quest’anno. Ovvero, hanno aumentato i prezzi a dismisura e sono calati i posti occupati, a fronte però di un tutto esaurito in tribuna fin da agosto di un anno fa.

Segnale che qualcosa non funziona nella F.1 di oggi non tanto per quello che accade in pista, quanto per il contorno fatto per spennare i tifosi oltre il dovuto. Sempre nell’indagine riportata in Canada, il 52 per cento dei tifosi veniva da regioni diverse dal Quebec mentre quest’anno la percentuale è del 67 per cento di spettatori locali, segno che Montreal a questi prezzi non è più attraente e che se si vuole salvare il bilancio di una gara che costa agli organizzatori ma rende un indotto di 80 milioni di dollari in tre giorni, bisogna guardare al tifoso medio, a quello che non è ricco perché il ricco, dopo un po’, si stanca e passa ad altro, come accaduto a Miami con un crollo del 30 per cento rispetto a un anno fa. Sono segnali che indicano una crescita da un lato, ma anche speculazione e fughe dall’altro, fino a quando non ci sarà un assestamento che si augura sia più a misura d’uomo.

Solo Canada? No, perché il problema è simile anche in altri GP. A Silverstone, per esempio, fatta salva la solita scarsa disponibilità alberghiera, quelli di Milton Keynes, Northampton, Banbury o Oxford, ad esempio, hanno aumentato del triplo i prezzi per cui una stanza in un tre stelle a Milton Keynes parte da 500 euro a notte. Chi riesce si arrangia con bed and breakfast tramite canali riservati, il grosso dei tifosi, invece, oltre al costo dei biglietti (sempre più cari) deve mettere mano al portafogli anche per il contorno…

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