10 ALFA Romeo che non avete MAI visto [Video]

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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
Nel corso dei suoi 110 anni di storia l'Alfa Romeo ha sfidato il mondo, progettando alcune delle automobili più leggendarie di sempre. Le più famose le conosciamo tutti. Ma quelle più improbabili, quelle dimenticate, accantonate, cancellate e disperse sono scomparse per anni dai radar. Almeno fino a quando qualcuno - il Museo di Arese - non si è messo a restaurarle, riscoprirle e raccontarle. Per la gioia degli Alfisti. E di tutti noi appassionati.
  • Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
24 marzo 2020

Perché l’Alfa è l’Alfa? Perché un marchio automobilistico si è trasformato in un motivo d’orgoglio per un’intera Nazione, l’Italia? Sinceramente non so perché stamattina mi sia svegliato con queste domande in testa. Avrei preferito tenere in stand-by il cervello ancora per un po’, così da liquidare qualche altra ora di questa eterna - ma giusta - quarantena. 

Invece no: mi sono ficcato in un vicolo cieco. Perché rispondere a queste domande non è per niente facile. Anzi, è un vero disastro. I motivi che hanno portato tutti gli italiani a ritrovarsi un pezzettino di Alfa pronto a pulsare nel cuore sono molteplici. Si accavallano, si affastellano, si sovrappongono senza soluzione di continuità.

Per alcuni sono tanti, direi fondanti, quasi vitali. Per altri, invece, sono pochi, quasi insignificanti. E altri ancora nemmeno lo sanno, il perché di questa loro simpatia, nel senso etimologico del termine. Non sanno perché nutrono, quindi, un’attrazione istintiva verso questo universo di valori squisitamente italiano. Eppure lo sentono respirare da qualche parte, questo istinto. Quasi come se ogni italiano se lo ritrovasse scritto nel patrimonio genetico, sin dalla nascita.

L'Alfa Romeo "Pidocchio"
L'Alfa Romeo "Pidocchio"

Ma una risposta, a questo punto, andava comunque trovata. E quindi ho iniziato a cercare. Dove? Un archeologo andrebbe alla ricerca delle sue risposte in uno scavo, uno storico in un archivio. Io, che sono un semplice appassionato, ho provato a fare più o meno lo stesso, applicando il metodo di ricerca empirico al mondo dell’auto. E sono finito nelle “segrete” del Museo Alfa di Arese

Qui, nei depositi, tenuti sapientemente lontano dai riflettori del grande pubblico, ho trovato alcune delle risposte che cercavo. Non tutte sia chiaro. Ma comunque sufficienti, almeno credo, per iniziare a comprendere la grandezza dell’Alfa. Non intesa come semplice casa automobilistica. Ma come ecosistema complesso, in grado di trasformarsi nel motore dell’innovazione di un intero Paese. E di conficcarsi, come una scheggia d’orgoglio, nel cuore di tutti noi italiani.

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