3 tic al volante di cui soffriamo tutti (ma non lo ammettiamo)

3 tic al volante di cui soffriamo tutti (ma non lo ammettiamo)
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Daniele Pizzo
Mettere le dita nel naso, rosicchiare le unghie e toccarsi i capelli sono gesti che di frequente compiamo involontariamente nel traffico. Perché? Ce lo spiega la scienza
19 giugno 2018

Ci sono dei gesti legati al nostro corpo che facciamo senza accorgercene: tre di questi sono tipici di chi guida un'automobile nel traffico e sono stati descritti esaustivamente in un articolo del 2012 intitolato “Body focused repetitive behaviours of drivers in traffic queues: a study of motivational operations” del professore Tim Williams della School of Psicology dell'Università di Reading.

Il dottor Williams e i suoi collaboratori hanno osservato per dieci giorni 400 automobilisti inglesi, accertando come tra questi tre gesti siano estremamente diffusi e quale sia la loro relazione in base alla presenza di uno o più passeggeri a bordo. E' interessante notare come tutti e tre siano in qualche modo dipendenti dal livello di stress, che sale quando il traffico è più intenso, dunque soprattutto al mattino, ma anche alla noia. E cosa c'è di più noioso e insieme stressante di stare in coda nel traffico? Metterli in atto quindi è una reazione del nostro cervello che aiuta a combattere stress e noia

Toccarsi i capelli: è il “tic” più diffuso di chi è al volante. E' un comportamento osservato su 10,3 automobilisti su 100 al mattino, numero che scende a 8,6 in presenza di qualcun altro a bordo. Nelle ore serali questo gesto scende a 7 su 100 per l'automobilista solitario e a 4,6 su 100 per quello in compagnia. Nei casi più gravi il toccarsi ripetutamente i capelli fino a strapparli può diventare un disturbo comportamentale che prende il nome di tricotillomania.

Mordersi le unghie: 9,7 su 100 degli automobilisti osservati lo fanno al mattino, percentuale che scende all'8,6 nelle ore serali. Anche in questo caso la presenza di uno o più compagni di viaggio può evitare di farlo. L'incidenza scende infatti rispettivamente all'8,6 al mattino e crolla al 3,6 la sera. Questa patologia nei casi più seri si chiama onicofagia.

Scaccolarsi: in pochi saranno disposti ad ammetterlo, eppure infilarsi le dita nelle narici alla ricerca delle “caccole” è un comportamento diffusissimo tra gli automobilisti, soprattutto quando noia e ansie prendono il sopravvento. Questo gesto è stato rilevato al mattino su 9,6 automobilisti su 100 e alla sera su 5,3. Essendo in misura molto maggiore un comportamento che può causare «imbarazzo o repulsione degli altri», l'incidenza scende drasticamente per gli automobilisti in compagnia: al 4,7 al mattino e al 2,6 alla sera.

Tranquilli però, non siete degli sporcaccioni: pulire le cavità nasali con le dita è un gesto a cui siamo costretti per natura, dal momento che il muco avanza ad una velocità che va dai 3 ai 12 millimetri al minuto e che, secondo uno studio del Journal of Clinical Psychiatry il 96,5% della popolazione umana si “scaccola” almeno quattro volte al giorno. Se però questa pratica supera le venti “esplorazioni” al giorno si può considerare un disturbo comportamentale che prende il nome di rinotillexomania

Il grafico dei risultati dell'osservazione dello studio “Body focused repetitive behaviours of drivers in traffic queues: a study of motivational operations”
Il grafico dei risultati dell'osservazione dello studio “Body focused repetitive behaviours of drivers in traffic queues: a study of motivational operations”

 

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