65° Rally Costa Brava su Seat Ronda Crono: il racconto della nostra vittoria [Video]

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Emiliano Perucca Orfei
Abbiamo partecipato alla sessantacinquesima edizione del Rally Costa Brava al volante di una Seat Ronda Crono. Ecco come sono andate le cose
3 aprile 2017

Quando mi è arrivato l'invito per partecipare alla 65esima edizione del Rally di Costa Brava non potevo davvero crederci: è il rally più antico di Spagna e per molti anni è stato un appuntamento fisso del WRC fino al recente cambio di "location".

Insomma un rally tostissimo al quale non solo gli spagnoli tengono molto, anche in questa nuova "configurazione" storica che ha preso il posto di quella strettamente prestazionale legata al calendario del Mondiale Rally. Oggi si corre con auto storiche in quattro categorie, due di regolarità, una legend con le star come Salvador Canellas ha tenere banco e due di regolarità a media oraria.

Ma andiamo con ordine e partiamo dal mio arrivo in Catalunya: Seat, come al solito, ha organizzato tutto a puntino ma per tutta una serie di ragioni (e io non ho voluto saperlo...) non ho conosciuto il modello della vettura con la quale avrei corso fino al mio incontro con il mio navigatore, Carles Jimenes.

Ragazzo in gamba, appassionatissimo di corse, alla mia domanda "con che auto corriamo" Carles mi risponde sorridendo "con una Ronda Crono! Ti piace?". Avevo già sentito parlare di questa macchina e l'avevo vista alla mia recente visita al Museo "segreto": si tratta sostazionalmente di una Ritmo Abarth 130 TC leggermente modificata nella parte di aspirazione per via dell'uso di un solo carburatore a doppio corpo invece che due.

Consuma meno, sorride Salvador Canellas - volto della parte storica Seat, primo spagnolo a vincere nel Motomondiale e grande manico al volante... - ed io mentre guardo la vettura scopro molti dettagli che differenziano la Ronda dalla Ritmo: la base è identica ma bisogna dare atto alla Seat di come cercasse di differenziare i suoi prodotti da quelli Fiat almeno sotto il profilo estetico. Una propensione che poi portò alla rottura definitiva con la Casa di Torino ed alla nascita di quell'azienda che oggi a Martorell vanta uno degli stabilimenti più tecnologici al mondo ed è tra i brand più in crescita nell'orbita del Gruppo Volkswagen.

La Ronda ha uno sterzo pesantissimo, come tutte le auto degli anni 80 senza servosterzo, e le gomme intagliate a mescola morbida non facilitano questa operazione. Ma una volta in movimento il peso sparisce e quello che rimane è un'auto molto piacevole da guidare

Dopo un breve briefing con Carlas, in cui abbiamo parlato più delle regole del gioco che della macchina in sé, usciamo ed andiamo a provare alcune delle speciali che poi ci ritroveremo a fare il giorno dopo: la Ronda ha uno sterzo pesantissimo, come tutte le auto degli anni 80 senza servosterzo, e le gomme intagliate a mescola morbida non facilitano questa operazione. Ma una volta in movimento il peso sparisce e quello che rimane è un'auto molto piacevole da guidare grazie ad un motore che gira come un orologio grazie alle cure dei tecnici Seat. Sembra davvero un'auto appena uscita dalla fabbrica per quanto va bene.

Proviamo e riproviamo le speciali e inizio a prendere confidenza con gli strumenti per le gare di regolarità, che non conoscevo: quando sei con il pallino blu sei perfetto, quando sei rosso devi accelerare mentre quando è sul verde devi frenare. E' uno stress unico perché si parla di differenze di un paio di metri sulla media oraria, roba da niente.

Arriva la sera e so bene che sarà duro il nostro rally: Carlas mi dice di non preoccuparmi ma sinceramente il fatto di guidare nella nebbia, con l'asfalto bagnato ad una media di oltre 50 km/h in una strada di collina non mi fa sentire per nulla sicuro. Ed infatti le speciali 1 e 2 sono tra le cose, automobilisticamente parlando, più pericolose che abbia mai fatto: non si vedeva nulla, in mezzo alla strada bisognava evitare animali e cinghiali e come se non bastasse bisognava stare in media oraria per non perdere terreno. Chiudiamo le prime due speciali comunque con un nono posto assoluto nel rally, ed un sesto posto nella coppa di Spagna che è interessante ma non mi soddisfa...

Dobbiamo correggere il sistema di misurazione e Carlas mi autorizza a tagliare le curve per facilitare la corsa: ci sarà un po' di lavoro in più per lui sugli strumenti ma gli avversari sono molto agguerriti e la vittoria della corsa si gioca su tutto, anche sui piccoli dettagli.

Ripartiamo l'indomani mattina con una gran voglia di vincere ed la convizione di poterlo fare: la nostra Ronda è una bomba e la nuova strategia siamo sicuri premierà. Partiamo e dopo alcune speciali iniziamo a scalare posizioni su posizioni, tanto che alla speciale 8 siamo in testa alla nostra categoria (SR4), in testa alla classifica del campionato spagnolo e terzi nell'assoluto!

Un risultato incredibile considerando che ci sono tutti i migliori specialisti della categoria, ma quello che pensiamo è che forse sia un caso: dobbiamo tenere duro e non sbagliare nulla. La stanchezza però mi fa deconcentrare e sbaglio la speciale 9. Mi dispero perché davvero iniziavo a pensare di portare a casa la Coppa ma Carles mi ferma subito e mi rassicura: nulla è perduto, il rally è lungo e vedrai che anche gli altri hanno sbagliato qualcosa. In effetti la 9 si rivela fatale anche per altri e nella 10 e nella 11 ritorniamo le "macchine" delle precedenti speciali e chiudiamo il rally in terza posizione assoluta dominando le altre due categorie!

Una grande avventura che mi ha fatto scoprire come i rally di regolarità siano estremamente difficili, in particolar modo sotto il profilo nervoso

Un risultato pazzesco che i ragazzi di Seat accolgono con grande stupore e felicità alla stregua di me e Carlas Jimenez: speravamo di fare un gran risultato ma di portare la nostra "Rondina" così avanti in classifica, francamente, era parte solo dei nostri sogni più belli. Sogni che si sono avverati.

Una grande avventura che mi ha fatto scoprire come i rally di regolarità siano estremamente difficili, in particolar modo sotto il profilo nervoso.

Un sentito grazie a Seat per l'invito, a Carlas Jimenez che si è fidato della mia guida e grandi complimenti agli organizzatori del Rally che con grande passione portano avanti una tradizione di 65 anni. Una corsa bellissima alla quale sono davvero felice di aver apposto anche il mio sigillo.

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