Airbag Takata: non solo Stellantis, in Francia è esploso "da solo" su una Volkswagen Polo

Airbag Takata: non solo Stellantis, in Francia è esploso "da solo" su una Volkswagen Polo
Pubblicità
Un nuovo caso di malfunzionamento degli airbag Takata riporta sotto i riflettori uno dei più gravi scandali dell’industria automobilistica mondiale
21 agosto 2025

Un nuovo caso di airbag Takata esploso senza urto scuote l’industria automobilistica. Questa volta l’episodio riguarda una Volkswagen Polo di una famiglia francese, il cui airbag passeggero è improvvisamente deflagrato a inizio luglio, senza alcun impatto.

All’inizio di luglio, mentre l’auto del figlio di Myriam percorreva una strada in Haute-Garonne, l’airbag passeggero è esploso senza alcun urto. “Ha fatto un rumore di sibilo e poi una grossa esplosione. Non c’è stato nessun impatto, è esploso da solo”, ha raccontato la donna a La Dépêche. La nuora è rimasta ferita al collo ed è stata costretta a indossare un collare, mentre il nipotino, presente a bordo, è rimasto profondamente scosso dall’accaduto.

Dopo l’esplosione, la vettura è stata rimorchiata prima da un’officina locale e poi indirizzata verso la concessionaria Volkswagen di Carcassonne. Lì, secondo il racconto della famiglia, i tecnici avrebbero minimizzato la gravità del problema, consentendo alla Polo di circolare senza airbag passeggero. Successivamente, il costruttore ha imputato l’anomalia a un lieve incidente avvenuto un mese e mezzo prima, mentre l’assicurazione ha sostenuto che si tratta chiaramente di un difetto di fabbricazione.

Che la riparazione fosse stata fatta bene o male, l’airbag deve scattare al momento dell’urto, non un mese dopo”, ha denunciato Myriam. Un esperto indipendente ha poi confermato: si trattava di un airbag Takata, ma l’auto non era mai stata inclusa nei richiami ufficiali.

Una famiglia bloccata e senza soluzioni

La Polo oggi è ferma e inutilizzabile, parcheggiata davanti a casa, mentre la famiglia – entrambi i genitori lavorano come assistenti domiciliari – è stata costretta a noleggiare un’auto per continuare a lavorare. Una spesa insostenibile: 360 euro a settimana, più 900 euro di cauzione.

Ma al danno economico si somma la frustrazione: “Ho scritto a Volkswagen Francia, al ministero dei Trasporti, all’assicurazione. Nessuno si assume le proprie responsabilità. Siamo trattati come colpevoli, quando siamo vittime”, accusa Myriam, che ha deciso di aderire al collettivo delle vittime Takata.

Il timore, sottolinea la donna, è che dietro questo episodio si nasconda un problema molto più ampio, che i costruttori avrebbero tutto l’interesse a minimizzare. “Se si apre questa scatola di Pandora, quanti veicoli saranno coinvolti?” si chiede.

Il ricordo di quanto avvenuto con Stellantis, già al centro delle cronache per casi simili e per i richiami che hanno interessato diversi modelli, è ancora fresco. E ora la vicenda Volkswagen rilancia il tema: i difetti degli airbag Takata non sono ancora un capitolo chiuso.

 

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Da Moto.it

Pubblicità