Allarme dell’Ania: alta l’evasione assicurativa

Allarme dell’Ania: alta l’evasione assicurativa
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Fenomeno molto preoccupante: sono quasi tre milioni le vetture non coperte dall’assicurazione obbligatoria per legge
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
5 luglio 2018

Anche se in leggero calo in termini numerici, il “vizietto“ di muoversi a bordo di vetture non coperte dall’obbligatoria copertura assicurativa nel nostro Paese rimane una pratica molto, troppo diffusa: si stima, infatti, che nel 2017 i veicoli privi del tagliando sulle strade italiane siano stati 2,8 milioni, pari al 6,3% del parco circolante.

Il dato, scaturito da stime elaborate dall'Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) sulla base dei dati della Motorizzazione Civile, è come detto in leggera flessione rispetto al 2016, quando i furono censiti 2,9 milioni di veicoli non assicurati, corrispondenti al 6,7% del totale.

Nord virtuoso, Sud “portoghese“

Ma l’Italia è nazione con forti differenze al suo interno ed infatti l’Ania indica come molto "significativa" la scomposizione del dato assoluto a livello regionale: la media nazionale del 6,3%, schizza al Sud fino al 10%, al Nord cala al 4,1% e nel Centro della Penisola risulta quasi in linea.

E le differenze appaiono ancora più marcate esaminando nel dettaglio le tre aree del Paese: al Nord, quasi tutte le regioni e i relativi capoluoghi mostrano una presenza di veicoli non assicurati simile o al di sotto della media nazionale; nel Centro, Lazio e Roma sono caratterizzate da un’incidenza pari al doppio (del 9% e al 9,8%) rispetto alle altre regioni della stessa area; al Sud, infine, si passa da valori poco superiori alla media nazionale (in Basilicata, Molise e Sardegna), mentre in Calabria e, soprattutto Campania l’incidenza dei non assicurati supera doppio della media nazionale, per toccare picchi di assoluta pericolosità sociale, come accade a Napoli, dove un veicolo su sei, ovvero il 17%, circola senza assicurazione, o a Reggio Calabria, dove uno su sette è in stato di illegalità (13,7%).  

Tutti questi numeri si trasformano in un vero incubo nel caso si resti coinvolti in un incidente causato da una vettura priva di assicurazione: i veicoli senza RCA sono vere “mine vaganti” ed occorre rivolgersi al Fondo Vittime per ottenere il risarcimento, infilandosi in una procedura burocratica lunga e complicata. 

Ma i premi continuano a calare...

Tutto questo mentre si assiste ad una continua discesa dei costi: come ha evidenziato l'Ivass, l'Autorità di vigilanza del settore assicurativo, e confermato l'Ania, in Italia c’è un concreto calo dei premi delle polizze.

Per l'Ivass i premi medi, al netto delle componenti fiscali e parafiscali, nel 2017 sono scesi del 5%, mentre l’Ania fornisce un dato di riduzione del 2,5%.

In particolare, come affermato da Bianca Maria Farina, presidente dell'Ania «I prezzi, grazie anche al contenimento dei sinistri e delle frodi, presentano una riduzione complessiva del 27% negli ultimi cinque anni. La differenza rispetto alla media dei principali Paesi europei si è così ridotta, nello stesso periodo, da 213 a 78 euro, di cui 40 dovuti al differenziale di imposta. Anche il divario territoriale tra le aree con prezzi più alti e quelle con prezzi più bassi è diminuito di quasi il 40%»

Combattere le frodi

Per proseguire con la virtuosa riduzione dei premi, è determinante la lotta ai tentativi di frode: secondo l'Ania l’incidenza media, a livello nazionale, dei sinistri esposti al rischio di frode sul totale del campione di incidenti denunciati nel 2017, dopo tre anni di continua crescita (dal 2014 al 2016) è tornata, seppur lievemente, a diminuire arrivando al 22,4%, a fronte del 23,5% nel 2016, del 21,4% nel 2015 e del 19,3% nel 2014, grazie anche alla diffusione sempre più ampia di strumenti telematici come le scatole nere.

Il Nord del Paese si conferma l'area con meno sinistri a rischio frode, con percentuale in calo dal 19,5% del 2016 al 18,2% del 2017, seguita dal Centro con incidenza in flessione dal 22,2% al 21% e dal Sud, dove quasi il 35%, in lieve calo rispetto al 35,4% del 2016, dei sinistri denunciati è risultato sospetto. 

Inoltre Anfia rileva come il fenomeno delle frodi assicurative sia strettamente correlato con quello della circolazione dei veicoli non assicurati.

Ci salverà la tecnologia?

Nella battaglia contro le frodi un aiuto concreto può arrivare dalle nuove tecnologie: «Per combattere le frodi - continua Farina - ancora a livelli superiori rispetto alla media europea, molto utile sarà l’attestato di rischio dinamico, entrato in vigore di recente grazie alla collaborazione con l’Ivass. Ora occorre anche riformare il sistema, partendo dalle scale bonus-malus, del tutto superate, passando a criteri che premino i comportamenti di guida di ciascun conducente, studiando polizze legate allo stile di guida degli automobilisti con l'obiettivo di premiare i più diligenti. Stiamo per avviare una fase di sperimentazione per arrivare ad una RC auto non più legata ai soli veicoli, ma anche ai guidatori e ai tempi di uso delle auto. È l'istant insurance, la cui sperimentazione inizia con il car sharing: ci sarà un'assicurazione di base sull'auto e il conducente dell'auto noleggiata, collegata alla scatola nera, al termine del noleggio pagherà per il tempo d’uso e per come l'ha guidata. Verranno così premiati i più virtuosi ed attenti».

Resta poi aperta un’altra questione, che se risolta potrebbe dare una svolta decisiva alla piaga dell’evasione assicurativa: usare gli autovelox e le telecamere dei varchi elettronici delle ZTL per monitorare le vetture in transito, scovando quelle prive di polizza. 

Tutto già previsto dalla legge 27/2012, ancora monca però dei decreti attuativi e quindi lettera morta: così non viene aggiornata la banca dati che dovrebbe riunire le informazioni di Motorizzazione e Compagnie assicurative e neppure è chiaro a chi spetti il compito di notificare al proprietario dell’auto senza RCA l’obbligo a presentarsi presso Forze dell’ordine per esibire la documentazione assicurativa.

In ogni caso, il problema va affrontato: giusto un anno fa con l’operazione “Mercurio Insurance“, grazie alle telecamere installate su 250 veicoli della Polizia Stradale collegati online con l’archivio delle coperture assicurative presso la Motorizzazione, furono controllati ben 408.883 veicoli, disponendo in 2.419 casi il sequestro del mezzo per mancata copertura assicurativa. 
 

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