Aniasa: proposte alla Politica per superare la crisi

Aniasa: proposte alla Politica per superare la crisi
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Il mondo del noleggio chiede di velocizzare il rinnovo del parco auto anche con incentivi sull’usato Euro6 di ultima generazione
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
9 luglio 2020

Nel corso di un’audizione informale presso la decima Commissione Industria, Commercio, Turismo del Senato, Massimiliano Archiapatti, Presidente di Aniasa (l’Associazione di Confindustria rappresenta i servizi di mobilità) ha ricordato l’annata record del 2019 per il settore del noleggio e del vehicle sharing, con 1,2 milioni di veicoli in circolazione e 517.000 immatricolati, valendo stabilmente il 25% del mercato nazionale, per un valore di 11 miliardi di euro di acquisti di nuovi veicoli.

Poi tutto è cambiato: dall’inizio dell’emergenza Covid, anche il settore della mobilità a noleggio ha pesantemente risentito della crisi economica e del crollo della domanda turistica; da febbraio a maggio le attività di car sharing hanno subito una contrazione del 70%, il breve termine dell’80%, mentre il lungo termine ha finora tenuto.

Nel quadrimestre marzo-giugno, inoltre, le immatricolazioni del settore si sono bloccate: in 120 giorni si sono perse 173.000 nuove auto e veicoli commerciali, per un valore di quasi 4 miliardi di euro e quasi 1,1 miliardo di entrate perse per l’Erario tra IVA e tasse varie. 

Il Presidente Archiapatti ha poi ricordato come sono circa 324.000 i veicoli a noleggio usati  Euro6 rivenduti ogni anno dagli operatori, di cui 116.000 (36%) restituiti al costruttore con la formula del buy-back.

Delineato il quadro generale, Archiapatti è passato alle proposte: «Stimolare la domanda di mobilità sicura, eco-sostenibile e condivisa. Per svecchiare il nostro parco circolante, il secondo più anziano d’Europa, sono necessarie misure capaci di promuovere la sostituzione dei veicoli più inquinanti con soluzioni di ultima generazione alla portata delle famiglie che stanno fronteggiando la crisi. I dati dimostrano che l’ecobonus non ha prodotto la rottamazione dei veicoli più inquinanti, ma privilegiato gli acquisti di veicoli di gamma alta. Incentivare “l’usato fresco“ produrrebbe immediati benefici sulla domanda di mobilità, sull’ambiente e, non ultimo, per le Entrate per l’Erario».

Di recente, uno studio condotto da Aniasa con Bain & Company, ha rilevato come l’84% degli italiani stia ritardando o rinviando l’acquisto dell’auto; la crisi post pandemia sta bloccando gli acquisti, provocando il collasso del mercato e rallentando il rinnovo del parco circolante nazionale, che conta 38 milioni di veicoli, con oltre il 30% costituito da veicoli ante Euro4 con oltre 14 anni di anzianità. 

Aniasa ha chiesto al Governo l’estensione dell’ecobonus, finora previsto solo per limitate fasce di veicoli, alle vetture usate con standard di emissioni Euro6 a seguito di rottamazione di veicoli da Euro0 ad Euro4: per non appesantire la gestione di cassa del Governo, l’ecobonus potrebbe essere erogato tramite credito d’imposta o esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche, per raggiungere classi sociali con minore capacità di spesa, come le famiglie in possesso di veicoli inquinanti e che senza incentivi non cambierebbero la propria auto.

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