Autoscuole pronte alla protesta di piazza contro l'IVA al 22% sulle patenti

Autoscuole pronte alla protesta di piazza contro l'IVA al 22% sulle patenti
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Si alza il livello della protesta delle autoscuole, colpite dal provvedimento di imposizione d’IVA al 22% e del recupero delle annualità precedenti
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
18 settembre 2019

Alla serrata della categoria, con le lezioni sospese in tutta Italia, ha fatto seguito a Roma un’assemblea molto partecipata e combattiva, convocata dalle due associazioni Unasca e Confarca, per chiedere al Governo di intervenire d’urgenza, soprattutto per bloccare il recupero retroattivo dell’imposta su tutti corsi per le patenti già effettuati sino al 2014.

La vicenda è nota (ne abbiamo parlato qui) e potenzialmente devastante per tutta la categoria: l’introduzione dell’IVA al 22% sulle patenti e il recupero retroattivo dell’imposta sugli ultimi cinque anni decisi dall’Agenzia delle Entrate lo scorso 2 settembre ha però avuto il merito di compattare tutti i titolari delle autoscuole, decisi a dare battaglia fino in fondo. 

«Se non avremo una risposta immediata dal Governo, siamo pronti a scendere in piazza con i nostri allievi»: è stata questa risoluzione sottoscritta dai circa duemila titolari di autoscuole giunti da tutta Italia a Roma, per sostenere una «battaglia che sarà lunga e che necessariamente deve arrivare fino a Bruxelles»

L'affollata e partecipata assemblea delle autoscuole svoltasi a Roma
L'affollata e partecipata assemblea delle autoscuole svoltasi a Roma

«Sono già centinaia gli accertamenti segnalati dai nostri associati in tutta Italia per il 2014, che vanno chiusi entro dicembre: questo ci obbliga a chiedere con fermezza al Governo di intervenire urgentemente prima che le nostre imprese siano messe in ginocchio. La chiusura di settemila autoscuole significa licenziare circa diecimila dipendenti», hanno detto Emilio Patella e Paolo Colangelo, responsabili nazionali per le autoscuole, rispettivamente, associate a Unasca e a Confarca. 

Tra il pubblico in platea, ad ascoltare le ragioni delle autoscuole, c’erano i parlamentari del M5S Carmela Grippa, Emanuele Dessì e Diego De Lorenzis, insieme a Deborah Bergamini e Roberto Novelli di Forza Italia e Marco Osnato, di FdI.

Le due associazioni di categoria hanno anche presentato un documento di lavoro alle Commissioni Finanze di Camera e Senato: «Sia chiaro che il fronte di questa battaglia è la retroattività sugli ultimi cinque anni di bilanci delle autoscuole, ma non accettiamo nemmeno l’introduzione dell’aliquota al 22%: siamo insegnanti e rivendicheremo la nostra specificità. Le autoscuole vogliono vivere e continuare a formare alla sicurezza stradale».

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