Biocarburanti: fino a 400 litri da una tonnellata di vinacce di Cabernet e Sauvignon

Biocarburanti: fino a 400 litri da una tonnellata di vinacce di Cabernet e Sauvignon
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Le due varietà di uva sarebbero particolarmente ricche di zuccheri da convertire in bioetanolo. Lo rivela una ricerca dell'Università di Adelaide
27 agosto 2015

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Dalle vinacce, ovvero il prodotto di scarto ottenuto dalla pressatura delle uve da vino, si ricava la grappa, ma anche il bioetanolo ottimo per alimentare i motori a combustione interna. 

 

Non è certo una novità, ma una recente ricerca condotta dall'Università di Adelaide e pubblicata su Bioresource Technology ha dimostrato come dalla fermentazione di una tonnellata di scarti di due particolari varietà di uve si possono ottenere fino a 400 litri di bioetanolo. 

 

Si tratta dei noti Cabernet-Sauvignon e Sauvignon Blanc, che secondo lo studio condotto dai ricercatori australiani sarebbero perfetti allo scopo: la maggioranza dei carboidrati presenti nelle loro vinacce, infatti, può essere convertita direttamente in etanolo attraverso il processo di fermentazione, con una resa di 270 litri per ogni tonnellata di vinaccia. Il rendimento può inoltre salire utilizzando dei trattamenti a base di acidi e enzimi: in questo caso la fermentazione può produrre fino a 400 litri di bioetanolo per ogni tonnellata di vinaccia. 

 

«Utilizzare le biomasse vegetali per la produzione di biocarburanti liquidi può essere difficile a causa della sua natura strutturalmente complessa, che non è sempre facile da scomporre», ha spiegato Kendall Corbin, una ricercatrice coinvolta nello studio.

 

Oltre che dalle vinacce, il bioetanolo è prodotto dalla fermentazione di biomasse ricche di zuccheri, come il mais o le barbabietole e dei loro scarti. Secondo una direttiva europea (la 30 del 2009), già una percentuale variabile dal 5 al 10% di biocarburanti deve essere presente nei carburanti venduti al dettaglio. 

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