Carburanti: crollano i consumi a settembre

Carburanti: crollano i consumi a settembre
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Nel mese di settembre il crollo dei consumi di carburante è stato sensibile. Lo scorso mese la diminuzione è stata del 14,8% rispetto a settembre 2011: -18,2% la benzina e -15,6% il diesel
12 ottobre 2012

Che i prezzi dei carburanti siano da qualche tempo a questa parte aumentati lo abbiamo notato tutti, ma la vera novità sta nell'osservare quanto recentemente i consumi di combustibile siano nettamente calati.

Nel mese di settembre il crollo dei consumi è stato infatti sensibile. Lo scorso mese la diminuzione è stata del 14,8% pari a 920.000 tonnellate in meno rispetto a settembre 2011, con una domanda scesa a circa 5,3 milioni di tonnellate.

In nove mesi un calo del 9,3%

Con due giorni di consegna in meno - rileva l'Unione petrolifera - la benzina ha mostrato un calo pari al 18,2% (-147.000 tonnellate) rispetto a settembre 2011, mentre il gasolio per autotrazione ha fatto segnare una flessione del 15,6% (-345.000 tonnellate). Nei primi 9 mesi del 2012 i consumi totali sono diminuiti del 9,3%.

«La crisi dell'Euro, le misure adottate dal Governo e i prezzi elevati stanno fermando il Paese», afferma il Centro Studi Promotor GL events che, nella sua analisi sul consumo di carburanti evidenzia a sua volta nel mese di settembre un vero e proprio crollo, appunto pari al 18,2% per la benzina e al 15,6% per il gasolio.

carburanti benzina
Con due giorni di consegna in meno la benzina ha mostrato un calo pari al 18,2% (-147.000 tonnellate) rispetto a settembre 2011, mentre il gasolio per autotrazione ha fatto segnare una flessione del 15,6% (-345.000 tonnellate)

 

«Si tratta – precisa il Centro Studi - di una caduta assolutamente eccezionale, se si considera che è con benzina e gasolio che si realizza la stragrande maggioranza dei trasporti di persone e dei trasporti di merci.»

Prezzo benzina e situazione economica: come incidono

Il calo, per il CSP, è legato essenzialmente a due fattori. Il primo è la frenata dell'economia reale dovuta alle politiche adottate per far fronte alla crisi dell'Euro. Il secondo fattore è invece costituito dai livelli estremamente elevati dei prezzi dei carburanti per autotrazione in Italia.

Il prezzo della benzina in Italia è sempre il più alto d'Europa, con uno scarto rispetto alla media di 27,4 centesimi, di cui ben 23,6 dovuti a un maggior carico fiscale, mentre per il gasolio l'Italia occupa il secondo posto in Europa con uno scarto rispetto alla media di 27,4 centesimi, di cui 24,3 dovuti al maggior carico fiscale.

Il prezzo della benzina in Italia è sempre il più alto d'Europa, con uno scarto rispetto alla media di 27,4 centesimi, di cui ben 23,6 dovuti a un maggior carico fiscale

Guadagni: quanto a chi?

I pessimi risultati di settembre influiscono anche sul consuntivo dei primi nove mesi dell'anno. I consumi complessivi di benzina e gasolio sono, infatti, calati del 9,3%. Ma poiché il prezzo medio ponderato rispetto allo stesso periodo del 2011 è aumentato del 16,6% per la benzina e del 20,2% per il gasolio, la spesa complessiva cresce del 7% e si attesta a quota 50,8 miliardi.

Di questa imponente cifra 27,5 miliardi vanno al Fisco e 23,4 miliardi vanno all'industria e alla distribuzione (componente industriale). «Occorre però segnalare - conclude il Centro Studi Promotor GL events - che la quota del Fisco cresce del 15,9%, mentre quella che va ai produttori e consumatori cala dell'1,8%. E' dunque essenzialmente l'Erario a trarre vantaggio.»

Fonte: Ansa

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