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La Legge di Bilancio 2026 è stata approvata e porta con sé una novità storica per gli automobilisti italiani. Dal primo gennaio 2026 scatta il riallineamento delle accise sui carburanti, anticipato rispetto alla tabella di marcia originariamente prevista. Il risultato è che il prezzo del gasolio supererà quello della benzina.
Il meccanismo è semplice ma d'impatto. L'accisa sulla benzina scenderà di 4,05 centesimi di euro al litro, mentre quella sul gasolio aumenterà dello stesso importo. Le due aliquote risulteranno così perfettamente allineate a 672,90 euro per mille litri, cancellando il vantaggio fiscale di cui il diesel ha goduto per decenni.
Prendendo come riferimento i prezzi medi del 30 dicembre 2025, con la benzina self service a 1,639 euro al litro e il diesel a 1,676 euro al litro, il sorpasso è già scritto. La benzina scenderà sotto quota 1,60 euro, mentre il gasolio si avvicinerà a 1,72 euro. Lo stesso scenario si ripete per il servito, dove attualmente la verde costa 1,782 euro contro 1,823 euro del diesel.
I numeri parlano chiaro. Con 16,6 milioni di auto diesel circolanti in Italia, lo Stato prevede di incassare circa 500 milioni di euro aggiuntivi. Secondo le stime del Codacons, ogni pieno da 50 litri costerà 2,47 euro in più, traducendosi in un esborso annuo di circa 59,3 euro per automobilista.
L'associazione dei consumatori ha espresso critiche sulla misura, sottolineando come l'aggravio ricada su milioni di famiglie che negli anni passati avevano scelto il diesel proprio per i costi di esercizio più contenuti. Una scelta che, dal primo gennaio 2026, perderà gran parte della sua convenienza economica.
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