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Il Piemonte celebra quella che il governatore Alberto Cirio ha definito senza esitazioni "una giornata storica". L'autostrada Asti-Cuneo, dopo 34 anni di lavori, attese e polemiche, apre finalmente i battenti nella sua interezza. Dal 30 dicembre sarà possibile percorrere tutti i 90 chilometri del tracciato senza mai abbandonare il nastro autostradale, un traguardo che per decenni è sembrato irraggiungibile.
L'ultimo tassello del puzzle è rappresentato dal tratto compreso tra Alba Ovest e Cherasco, un'opera dal valore di 220 milioni di euro che ha richiesto 15 mesi di lavoro intensivo con il coinvolgimento di 400 operatori, 15 aziende e 130 fornitori. Fino al completamento definitivo dei cantieri, previsto per il 30 aprile, questo segmento sarà percorribile gratuitamente.
La A33 si sviluppa lungo due tronchi principali che si interconnettono con l'autostrada A6 Torino-Savona, creando un collegamento diretto tra l'A21 Torino-Piacenza-Brescia e l'area cuneese. Una connessione che colma finalmente una lacuna infrastrutturale che ha penalizzato per anni la mobilità e la competitività economica di un territorio a forte vocazione agricola e industriale.
L'opera si distingue per l'attenzione ambientale, con l'impiego di materiali riciclati nel manto stradale e la realizzazione di un'area umida presso il torrente Talloria e di un innovativo "bat bridge" per la tutela dei pipistrelli. Un protocollo d'intesa tra regione, provincia, comuni e concessionaria accompagnerà il completamento con interventi su viabilità locale, sicurezza stradale e un nuovo ponte sul Tanaro.