Carburanti: prezzi in impennata. Inizia l’effetto “crisi siriana”

Carburanti: prezzi in impennata. Inizia l’effetto “crisi siriana”
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L'escalation della crisi in Siria fa alzare il prezzo dell'oro nero, che fa registrare il record degli ultimi due anni. Ma perché il prezzo alla pompa sale, se il petrolio in rialzo oggi verrà consegnato ad ottobre?
28 agosto 2013

Prima l’Egitto, ora la Siria, ormai siamo abituati. Non appena si scatena tensione nel mondo arabo e mediorientale, in Italia scattano immediatamente i rincari sui listini di benzina e diesel.

Perché il prezzo alla pompa sale, se il petrolio in rialzo oggi verrà consegnato ad ottobre?

In queste situazione è fisiologico che il prezzo del petrolio al barile subisca dei rialzi, quello che non è normale è che questi rincari si ripercuotano immediatamente sul prezzo praticato alla pompa, visto che il carburante venduto e immagazzinato nelle cisterne dei distributori è stato acquistato mesi fa dalle compagnie petrolifere e quindi ben prima dell’esplosione della crisi in Siria di questi giorni.

 

Sta di fatto che proprio oggi i prezzi di benzina e diesel in Italia sono in rialzo, "giustificati" dall’escalation della crisi siriana che ha messo le ali al petrolio. L’oro nero infatti è volato ai massimi da due anni sopra quota 112 dollari. Il greggio – e lo sottolineiamo - con consegna a ottobre è salito fino a 112,24 dollari al barile sul mercato after hours.

 

Stando alle rilevazioni di Quotidiano energia, oggi eni ha rincarato i prezzi raccomandati di benzina e gasolio di 1 centesimo, mentre Shell e Q8 hanno deciso un rialzo di 0,5 centesimi. Il prezzo medio della benzina va quindi oggi da 1,825 euro di eni a 1,835 di Q8. Per il diesel si passa da 1,731 euro di IP a 1,736 di Tamoil e Q8.

 

Fonte: Ansa

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