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Venerdì 20 giugno 2025 si preannuncia una giornata complicata per chi si sposta con i mezzi pubblici. È infatti confermato lo sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico, proclamato dai sindacati Cub, Sgb e Usb per motivazioni economiche, sociali e politiche. A rischio saranno metropolitane, autobus e tram in diverse città italiane, con Milano e Torino tra le più colpite. Vediamo nel dettaglio le fasce garantite e le motivazioni che hanno spinto i lavoratori a incrociare le braccia.
A Milano lo sciopero coinvolgerà direttamente le linee ATM, compresi bus, tram e metropolitane, che saranno garantiti solo in alcune fasce orarie. Come ha comunicato ufficialmente l’azienda dei trasporti milanesi, il servizio sarà assicurato:
Al di fuori di questi orari, il servizio non sarà garantito. Questo significa che nelle fasce 8:45-15:00 e dalle 18:00 a fine servizio si rischia di restare a piedi. Disagi previsti anche per la funicolare Como-Brunate, sempre gestita da ATM, che non sarà garantita dalle 8:30 alle 16:30 e dopo le 19:30.
Anche a Torino lo sciopero coinvolgerà autobus, metropolitana e linee extraurbane gestite da GTT, con queste fasce garantite:
Le corse che partono entro la fine delle fasce garantite saranno comunque portate a termine.
Per chi si muove in treno, lo sciopero interesserà solo in parte il servizio ferroviario. Trenitalia ha precisato che il personale mobile in Piemonte e Valle d’Aosta non aderirà, quindi i treni regionali all’interno del Piemonte dovrebbero circolare regolarmente.
Tuttavia, saranno possibili modifiche o cancellazioni per i treni a lunga percorrenza, interregionali o che attraversano più regioni.
Lo sciopero del 20 giugno ha motivazioni che vanno ben oltre il solo ambito lavorativo. I sindacati firmatari dell’agitazione lo hanno proclamato contro le guerre in corso, in particolare in Palestina e Ucraina, e contro l’aumento delle spese militari.
Sul fronte economico e sociale, i lavoratori chiedono:
Tra le denunce anche i numerosi incidenti mortali sul lavoro e la critica alle organizzazioni sindacali che firmano accordi "impopolari" senza passare per il voto dei lavoratori.
Chi si muove in città come Milano e Torino dovrà quindi prepararsi a un venerdì complicato. Il consiglio, come sempre in questi casi, è di: