Consumi petroliferi in calo dell’11,4%: siamo ai livelli degli anni ‘60

Consumi petroliferi in calo dell’11,4%: siamo ai livelli degli anni ‘60
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I consumi di prodotti petroliferi nel 2012 sono calati dell'11,4% riportandosi ai livelli degli anni '60, prima della motorizzazione di massa. Intanto le entrate nelle casse dello Stato aumentano e i prezzi della benzina continuano a salire
21 dicembre 2012

Come ha evidenziato il recente rapporto Aci-Censis l’attuale congiuntura economica particolarmente sfavorevole sta lentamente cambiando le abitudini degli Italiani che usano i veicoli a motore per spostarsi quotidianamente.

Cambiano le abitudine degli Italiani

I mezzi a due e quattro ruote vengono usati sempre meno durante la settimana lavorativa, dal momento che si preferisce sempre di più raggiungere il posto di lavoro con i mezzi pubblici oppure in bicicletta.

 

L’utilizzo dell'auto durante i weekend invece fa registrare percentuali in crescita, a conferma del fatto che gli Italiani preferiscono fare qualche sacrificio in più durante la settimana per non dover rinunciare alle gite fuori porta del fine settimana.

 

Un dato preoccupante invece è quello legato all’acquisto di auto nuove. Solo il 3,7% degli Italiani infatti si è dichiarato intenzionato a sostituire la propria vettura con un nuovo modello, mentre più della metà non comprerà un’auto nei prossimi tre anni.

traffico inquinamento
I consumi di prodotti petroliferi crollano e tornano ai livelli degli anni '60

Carburanti sempre più costosi...

Oltre al caro delle assicurazioni, dei costi di manutenzione e delle diverse tasse che attualmente gravano in maniera incisiva sui mezzi di trasporto (bollo, IPT, ecc…) uno dei motivi principali che ha provocato la crisi del mercato dei mezzi a motore nel nostro Paese è sicuramente da ricondurre al caro carburanti.

 

I prezzi medi di benzina e diesel e in misura minore anche quelli di GPL e metano sono cresciuti esponenzialmente nell’ultimo periodo nel nostro Paese. Basta pensare che nei primi 10 mesi dell'anno il prezzo medio della benzina è aumentato del 16%, percentuale che si aggiunge al +11% registrato tra 2011 e 2010.

... E i consumi tornano ai livelli degli anni '60

Questi continui rincari non si ripercuotono solo sul mercato disincentivando l’acquisto di nuove auto e moto ma hanno provocato anche un vero e proprio crollo dei consumi petroliferi stessi, che nel 2012 sono scesi dell’11,4%, portandosi a quota 63 milioni di tonnellate.

 

Un dato allarmante perché rivela che i consumi di carburanti sono tornati ai livelli registrati negli anni Sessanta, prima del boom economico e soprattutto prima della diffusione di massa dell’automobile.

Un dato allarmante perché rivela che i consumi di carburanti sono tornati ai livelli registrati negli anni Sessanta, prima del boom economico e soprattutto prima della diffusione di massa dell’automobile

Si vendono sempre meno carburanti ma lo Stato guadagna sempre di più

Un’altra cifra inoltre mette in luce in maniera cristallina a cosa sono dovuti questi rincari, ovvero all’eccessiva tassazione e alle numerose accise cha continuano a gravare inesorabilmente sui carburanti. Mentre i consumi sono in calo infatti le entrate fiscali che lo Stato ricava dai prodotti petroliferi sono regolarmente in crescita.

 

Il gettito fiscale sugli olii minerali, ovvero su tutti i prodotti petroliferi, ha sfiorato nel 2012 i 42 miliardi, 3,8 miliardi in più del 2011, pari ad un incremento del 10%. Lo dice l'Unione Petrolifera che sottolinea come il valore sia il più alto mai registrato.

 

Il dato più sensazionale però si ottiene solo se si considera che dei quasi 4 miliardi di aumento, 3,3 miliardi derivano unicamente dalle accise. Che non sia forse arrivato il momento, come per esempio ha recentemente ricordato Oscar Giannino, di eliminare almeno due terzi delle tasse sui carburanti?

benzinai
I prezzi della benzina sono ancora in salita

E i prezzi di benzina e diesel tornano a crescere

Mentre i consumi sono in caduta libera, i prezzi dei carburanti si presentano puntualmente in rialzo. Nella media nazionale, la benzina sale a 1,797 euro al litro (+0,1 centesimi) e il diesel a 1,755 euro al litro (+0,1 centesimi), in modalità servito.

 

Questa mattina hanno messo mano ai listini Ip e Shell. Per Ip il rialzo è di 0,5 centesimi al litro su entrambi i prodotti (a 1,810 la verde e a 1,756 il gasolio). Per Shell, che per molto tempo è rimasta appaiata a Eni sul livello più basso del mercato si registra invece un aumento oggi di 1,5 centesimi sia sulla benzina che sul diesel (rispettivamente a 1,808 e a 1,773).

 

La punta massima per la benzina si rileva per Tamoil a 1,817 euro al litro, mentre per il diesel è a 1,781 euro al litro per Esso. La punta minima è per Eni (1,792 euro al litro per la benzina, 1,747 per il diesel).

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