Coronavirus, MTA di Codogno: “Finora solo rassicurazioni, niente di ufficiale”

Coronavirus, MTA di Codogno: “Finora solo rassicurazioni, niente di ufficiale”
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  • di Luciano Lombardi
Dopo la notizia che la prefettura di Lodi ha accolto la richiesta dell'azienda nella Zona Rossa di continuare a produrre almeno con una percentuale di dipendenti, abbiamo sentito il suo DG Antonio Falchetti, che ci ha confermato come non ci sia nulla di nuovo a parte le rassicurazioni della prefettura sulla valutazione dell'eventualità
  • di Luciano Lombardi
28 febbraio 2020

Della vicenda MTA siamo stati tra i primi a occuparci. Con l'intervista al suo Direttore Generale Antonio Falchetti e poi con un'analisi su quale potrebbero (o dovrebbero?) essere le azioni da compiere per preservare - nel rispetto delle condizioni di sicurezza sanitaria - il proseguimento delle attività di un'azienda che ha la sventura di avere la sua sede e il suo sito produttivo a Codogno, nella Zona Rossa epicentro dell'epidemia.

Abbiamo poi dato conto anche della notizia del permesso speciale a FCA di entrare con un mezzo nel complesso produttivo dell'azienda per recuperare la componentistica necessaria a proseguire le attività.

Oggi un altro piccolo passo avanti, con la notizia che la prefettura di Lodi ha dato seguito alla richiesta di MTA di poter proseguire nelle sue attività produttive mediante l'impiego di una percentuale della forza lavoro complessiva.

Dopo aver letto sull'Ansa quanto riferito in propostito dal segretario della Confartigianato di Lodi Vittorio Boselli, abbiamo raggiunto telefonicamente il DG Falchetti. Che ci ha spiegato: “La nostra richiesta è stata accolta, ma questo non significa che sia stata già portata avanti. Ci hanno assicurato che 'stanno lavorando per noi'. Aspettiamo che arrivi qualche risposta certa e ufficiale”.

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