Crisi dei chip Nexperia: Toyota, Nissan e Honda valutano gli effetti a catena sulla produzione globale

Crisi dei chip Nexperia: Toyota, Nissan e Honda valutano gli effetti a catena sulla produzione globale
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La guerra dei semiconduttori tra Europa, Cina e Stati Uniti mette in crisi la filiera automotive: i costruttori giapponesi temono un nuovo stop produttivo, con ripercussioni a livello mondiale
23 ottobre 2025

Negli ultimi giorni il nome Nexperia è tornato al centro delle tensioni globali sui semiconduttori, e stavolta la crisi arriva fino al Giappone. Dopo l’allarme lanciato da Volkswagen in Europa, anche le grandi case nipponiche, Toyota, Nissan e Honda, stanno monitorando da vicino gli effetti della decisione olandese di porre la società sotto controllo governativo. Il problema nasce dal fatto che Nexperia, con sede nei Paesi Bassi, svolge gran parte delle sue attività di test e packaging dei chip in Cina, da dove ora le esportazioni sono state bloccate. Il risultato? Un possibile stop nella fornitura di semiconduttori indispensabili alla produzione dei moderni veicoli connessi ed elettrificati.

L’effetto domino: i costruttori giapponesi corrono ai ripari

Secondo la Japan Automobile Manufacturers Association (JAMA), la situazione “potrebbe avere un impatto serio sulle operazioni globali di produzione” dei membri dell’associazione. Il presidente Masanori Katayama ha confermato che i costruttori stanno collaborando con i fornitori per gestire l’emergenza.

Nissan ha dichiarato di essere in fase di valutazione delle contromisure, mentre Toyota ha avviato un’indagine interna per capire se la crisi dei chip Nexperia possa compromettere i suoi piani produttivi. Honda, invece, pur non avendo ricevuto comunicazioni dirette dall’azienda olandese, ha ammesso che alcuni dei suoi fornitori utilizzano semiconduttori Nexperia. Al momento nessuno stabilimento Honda ha dovuto fermarsi, ma il costruttore ha già annunciato che, in caso di problemi, adotterà “misure appropriate” come la riallocazione delle scorte e la sostituzione dei componenti con prodotti equivalenti.

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Nexperia al centro dello scontro tra Olanda, Cina e Stati Uniti

La crisi è esplosa dopo che il governo olandese ha preso il controllo di Nexperia, citando “gravi carenze di governance” e la necessità di proteggere l’industria europea dei chip. La mossa ha scatenato l’immediata reazione di Pechino, che il 4 ottobre ha imposto un divieto di esportazione per i prodotti Nexperia fabbricati in Cina. Il Ministero del Commercio cinese ha accusato gli Stati Uniti di essere i veri responsabili della situazione, richiamando la decisione americana di estendere i controlli sulle esportazioni a tutte le aziende possedute per oltre il 50% da soggetti presenti nella Entity List. Questo include Wingtech, gruppo cinese proprietario di Nexperia dal 2019, che figura nella lista nera USA dal 2024.

La conseguenza di questo scontro geopolitico è una nuova minaccia per l’intera filiera automotive mondiale, ancora fragile dopo la crisi dei chip post-pandemia. E se i grandi costruttori giapponesi riusciranno a contenere l’impatto nel breve periodo, resta aperto l’interrogativo su quanto a lungo potranno farlo in assenza di una soluzione politica tra Olanda, Cina e Stati Uniti.

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