Crollo viadotto autostrada A6: automobilisti fermati a pochi metri dal baratro. La testimonianza

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Ecco dove è accaduto il crollo del Ponte - Viadotto sulla A6 Savona Torino. Altezza abitato Madonna del Monte (SV). Potrebbe esserci un'auto coinvolta. Ecco la testimonianza degli automobilisti a pochi metri dal baratro
24 novembre 2019

Hanno riportato immediatamente alla memoria il crollo del Ponte Morandi le prime immagini del crollo del viadotto dell'autostrada A6 Torino Savona all'altezza dell'abitato di Madonna del Monte ad un chilometro dall'allacciamento con l'autostrada A1. Al momento è impossibile dire se vi siano delle vetture coinvolte ma i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile sono al lavoro per cercare vetture e persone eventualmente coinvolte nel crollo sotto ai 2 metri di fango che hanno travolto i pilastri e la soletta dell'autostrada oltre ad aver interrotto una strada statale sottostante. Enormi, ovviamente, le problematiche per i collegamenti in questa zona della Val Bormida ed ovviamente c'è preoccupazione per la giornata di domani nella zona portuale (e non solo) del savonese.

Il luogo dell'accaduto

La testimonianza dal vivo:
"Ero in fase di sorpasso, ho visto una persona che sbracciava e ho pensato avesse qualche malore. Poi mi sono voltato e ho visto tutto nero, il viadotto non c'era più". E' la testimonianza, riferita all'ANSA, da un vigilante 56enne riuscito a fermarsi a pochi metri dall'orlo del baratro sulla Torino-Savona. "Dietro di me arrivava anche un pullman con decine di persone, per fortuna siamo riusciti a fermarlo", racconta.

Il vigilante 56enne che si sbraccia per fermare auto e pullman
Il vigilante 56enne che si sbraccia per fermare auto e pullman

"Stiamo lavorando a stretto contatto con le regioni - ha detto il Ministro dell'Ambiente Sergio Costa - per mettere in sicurezza il territorio ma è una corsa contro il tempo. La grave condizione di queste ore - spiega - è il frutto di due emergenze, quella climatica e quella della fragilità del nostro Paese: il 79% del territorio è a rischio per esondazioni, frane e dissesto idrogeologico. A questo dobbiamo pensare e questo dobbiamo avere come orizzonte delle azioni di governo. Abbiamo ridotto di due terzi il tempo dell'erogazione dei fondi e ne sono stati erogati circa 700 milioni in sei mesi in tutta Italia. Adesso i cantieri per la messa in sicurezza del Paese procedano il più velocemente possibile". 

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