Dakar 2013 tappa 9. Vince Joan Roma, stop di Al-Attiya. Stephane Peterhansel (Mini) ormai solo e irraggiungibile al comando

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Piero Batini
  • di Piero Batini
Dakar 2013. Nona tappa. Joan “Nani” Roma e Stephane Peterhansel conducono per tutta la tappa, con un solo breve intermezzo in favore di Giniel De Villiers. Mentre Al-Attiya fermo a 4 KM dall’arrivo, Peterhansel vola via.| <i>P. Batini</i>
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14 gennaio 2013

Cordoba, 14 gennaio. Da San Miguel de Tucuman a Cordoba. Dopo la giornata di riposo la Dakar riparte con la tappa più lunga della 34ma edizione, e con la più lunga Prova Speciale. In totale 852 chilometri, di cui 593 cronometrati per auto e moto. A sua volta la Speciale è suddivisa in tre parti, la prima e l’ultima, rispettivamente di 226 e 245 chilometri, determinante per il responso cronometrico, ed una neutralizzazione centrale di 120KM con i due rifornimenti previsti in entrata e in uscita del tratto raccordo.

Dai contrafforti della Cordillera la corsa scende vertiginosamente fino ai 200 metri slm delle Salinas Grandes, per risalire e concludersi, infine, nella Capitale della provincia di Cordoba, seconda città per estensione e popolazione dell’Argentina. La tappa dei Camion è diversa e tracciata più a Est, con una sola prova speciale non-stop più corta rispetto a moto, quad e auto, di 293 chilometri. Tappa lunga, molto varia e tortuosa.

Countdown

La clessidra della Dakar è stata girata, e la sabbia scorre riempiendo la semisfera della seconda parte del Rally. Faticaccia per gli apripista, Barreda, Campbell e Jakes, che hanno davanti una lunghissima giornata di incognite, e subiscono  l’enorme pressione degli inseguitori lanciati nella forse unica possibilità di recupero. David Casteu si estranea quasi subito dalla mischia e fa quello che la posizione leader sembra consentirgli, cioè controllare riducendo al minimo i rischi. La lezione della ottava tappa è ancora vivida nella mente di tutti, e il must è non commettere di nuovo errori del genere. Le strategie si affinano, ma per taluni diminuiscono le opzioni.

Per Cyril Despres non c’è nessuna alternativa, non oggi, è in ritardo nella generale. Il francese schiaccia il pulsante e attiva la modalità attacco. Davanti vanno forte, ma il “franco-andorrano” di più. Non ricordo di averlo mai visto all’assalto così. Ha sempre corso in curva di sicurezza, di misura sugli avversari, per questo non è quasi mai caduto o ha avuto incidenti di rilievo, ma non è mai stato uno showman. Oggi, volando, Cyril ha fatto un’eccezione. Partito indietro, dalla 11ma posizione, Despres ha guadagnato un minuto ogni 50 KM a Barreda, che si è dovuto inchinare.

La clessidra della Dakar è stata girata, e la sabbia scorre riempiendo la semisfera della seconda parte del Rally. Faticaccia per gli apripista, Barreda, Campbell e Jakes, che hanno davanti una lunghissima giornata di incognite, e subiscono  l’enorme pressione degli inseguitori lanciati nella forse unica possibilità di recupero

La Dakar non perdona nemmeno i motori più affidabili

Casteu e Pain non hanno cambiato il motore, hanno deciso di andare avanti contando sull’affidabilità della loro Yamaha, e di risparmiare i 15 minuti di penalità. Un errore. L’affidabilità è una cosa, l’affidabilità alla Dakar un’altra. Difatti Pain si ferma due volte nella prima parte della Speciale, quanto basta per lasciare sulla pista le ultime speranze di essere competitivo alla lunga distanza. Si ferma anche Casteu, ma per un’altra ragione, lo scontro con una vacca. Despres è largamente primo davanti a Barreda, Casteu ha perso tutto il suo vantaggio.

Vanno forte l’americano Campbell con la nuova Honda, poi in ritardo, lo slovacco Jakes e il cileno Jeremias Israel, e va forte soprattutto Alessandro Botturi che torna nel “pack” dei leader. Diversa la posizione di Francisco Lopez, pure indietro di una diecina di minuti, sulla cui strategia pesa il ritorno dell’Asso cileno sulle piste di casa sua, sempre più imminente.

Leader provvisorio

L’esito della nona Speciale è amplificato dalla lunghezza della tappa, e travolge con una nuova ondata la classifica generale. Vince Despres davanti a Barreda. Alessandro Botturi riscatta la sfortunata ottava tappa con un risultato eccezionale e conclude il terzo posto. Francisco Lopez è più indietro, ma ha sfruttato l’ordine di partenza per garantirsi una tappa tranquilla e redditizia. La generale provvisoria cambia ancora e propone un nuovo leader. È Ruben Faria, portatore d’acqua di Despres che è ora al secondo posto. Terzo è Lopez a dieci minuti. Classifica virtuale, che non tiene ancora conto del cambio di motore di Faria e di Lopez e proietta di fatto Cyril Despres sul tetto della corsa.

 

Una bella giornata per le Husqvarna, due Piloti sul podio di giornata e tre nei primi sette posti, magnifica per KTM prima in Speciale e in testa alla Corsa, e disastrosa per le Yamaha di David Casteu e Olivier Pain, letteralmente dall’altare alla polvere. Giornata sfortunata per le ragazze in gara. La cilena Josefina Gardulski, vittima di un problema meccanico, è costretta al ritiro per l’incendio della moto, e Laia Sanz 30° assoluta alla vigilia, si ferma nel tratto neutralizzato. Per contro Camelia Liparoti prosegue, molto provata dalla durezza della tappa ma apparentemente inossidabile.

 

Le auto

Aggiornamento della Dakar delle auto, ancora non conclusa in tarda serata. Riepilogo della tappa. Da San Miguel de Tucuman a Cordoba. La tappa più lunga con la più lunga Prova Speciale. Un totale di 852 chilometri, di cui 593 cronometrati, ma con una neutralizzazione centrale di 120KM. La Dakar si allontana momentaneamente dalla Cordillera, scende nelle Salinas Grandes, e risale verso la Capitale della provincia di Cordoba, seconda città per estensione e popolazione dell’Argentina. La tappa dei Camion è diversa e tracciata più a Est, con una sola prova speciale non-stop più corta, 293 chilometri. Percorso molto tortuoso, per gran parte della giornata nella foresta.

Roma e Peterhansel gomito a gomito

La gara delle auto si presenta alla partenza della nona tappa con un ancora moderato aggiustamento dei valori generali in campo. È la tappa della Mini All4 Racing, e Joan Roma e Stephane Peterhansel conducono a contatto di gomito sin dalle fasi di apertura della Speciale. Alle loro spalle, in un primo tempo, si mettono in luce le due ruote motrici degli spettacolari Guerlain Chicherit (SMG) e Robby Gordon (Hummer), e solo di poco più indietro è il Buggy Qatar-Red Bull di Al-Attiya.

Il Principe è secondo in generale, ma “Mister Dakar” è sulla pista di decollo. Sul finire della prima parte della PS e alla ripresa dopo la neutralizzazione si affaccia in testa la Toyota di Giniel de Villiers. Il Sudafricano è però rallentato nella parte finale della tappa e cede il passo. La situazione si assesta nella parte conclusiva della Speciale, non solo delineando chiaramente i contorni di un importante successo delle Mini ma preparando il colpo di scena. L’elastico si allunga. Roma e Peterhansel si “tirano” a vicenda e aumentano il loro vantaggio in testa. Sparisce Chicherit (che arriverà al traguardo con un’ora e mezza di ritardo) e Gordon deve lasciar passare anche il portoghese Sousa e il russo Novitskyi.

Il risultato finale premia, naturalmente e ripropone concretamente dopo un solo giorno quello che poteva essere l’esito transitorio della Dakar alla fine della ottava tappa

Colpo di scena

Al-Attiya continua a perdere terreno, rallentando e fermandosi più volte, una di questa contro un albero. Sembra che possa farcela, ma ecco il colpo di scena, con un finale “sportivamente” drammatico. Il Buggy di Al-Attiya si ferma ancora, a quattro chilometri dal traguardo, e vi resta. L’organizzazione lo inserisce poi nella lista dei partenti della 10ma tappa, al 25 posto che è un diritto “jolly” dei Piloti cosiddetti “élite”. Il Principe potrà forse continuare a collaudare il suo Buggy, ma senza ormai alcuna velleità né la speranza di ripetere il successo del 2010.

È l’occasione, tra gli altri, per Orlando Terranova (BMW) che si inserisce in terza posizione al traguardo di Charbonier. Vince Joan “Nani” Roma davanti a Stephane Peterhansel, Gordon è quarto e De Villiers recupera nel finale la quinta posizione ed è ora secondo in classifica generale, ma a cinquanta minuti da un leader ormai difficilmente contestabile.

Il risultato finale premia, naturalmente, soprattutto Peterhansel, e ripropone concretamente dopo un solo giorno quello che poteva essere l’esito transitorio della Dakar alla fine della ottava tappa, fissato altrimenti dalla decisione della giuria di gara di accorciare la Speciale e di congelare tutti i concorrenti all’arrivo, Al-Attiya compreso, sul tempo di Stephane Peterhansel. Non è la prima volta che il fuoriclasse assoluto della Dakar reagisce e pone fine, in questo modo, ad una situazione viziata dalle polemiche e dalle decisioni del “tribunale” della Dakar. Semplicemente riprendendosi di forza quello che ritiene di sua competenza, ovvero il primato.

I camion

Ore prima, mentre la gara delle moto arrivava al suo intermedio e le auto facevano il loro ingresso nella Speciale, sull’altro versante della Dakar, più a Est, si concludeva la Speciale dei camion, con il primo, grande colpo di scena della nona tappa alla ripresa della Dakar. Gerard De Rooy rimaneva attardato sin dall’inizio della Speciale, e lasciava sulla pista oltre un’ora e mezza per un problema meccanico al turbo prima, allo sterzo poi, e infine per una foratura. Miki Biasion si fermava per intervenire in aiuto al suo compagno di Squadra, e ripartiva solo al sopraggiungere del camion di assistenza del Team, ormai molto indietro. A quel punto Miki deve essersi ricordato “chi è” e, lanciatosi all’inseguimento nella difficile e tortuosa speciale, ha risalito la corrente ed è passando dalla 50ma all’undicesima posizione finale.

Vittoria di tappa per il Tatra di Ales Loprais, l’IVECO di Re Rooy perde la leadership e il Kamaz di Nikolaev passa in testa alla Dakar.

L’”occasione è gradita” per comunicare che Laia Sanz, la motociclista spagnola Campionessa del Mondo di Trial, rimasta in pista per un guasto, è arrivata da poco al bivacco di Cordoba. Cambierà il motore della sua Gas-Gas e si presenterà al via dell’undicesima tappa. Solo un paio d’ore a disposizione per fare tutto. Di riposare non si parla, per oggi.
E la Dakar si conferma una volta di più evento dalla “sceneggiatura” particolarmente imprevedibile e avvincente

Classifiche

Leggi la classifica generale e l'ordine di arrivo della nona tappa della Dakar 2013

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