Dalla Porsche Cup virtuale a quella reale con Danilo Santoro e Niko Pasolini: le interviste

Dalla Porsche Cup virtuale a quella reale con Danilo Santoro e Niko Pasolini: le interviste
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Federico Sciarra
  • di Federico Sciarra
Passato il fine settimana di gare a Monza della Porsche Carrera Cup Italia, abbiamo intervistato i campioni dell'omonima competizione Esport della categoria PRO e Silver. Ecco che cosa ci hanno raccontato
  • Federico Sciarra
  • di Federico Sciarra
22 ottobre 2019

E' appena trascorso un weekend molto importante per Danilo Santoro, il vincitore della Porsche Esport Carrera Cup Italia organizzata da Porsche Italia e AK Informatica. A Monza infatti andava in scena l'ultimo appuntamento della competizione reale e, come promesso dal montepremi del campionato virtuale, in gara due c'era proprio il simracer romano della Jean Alesi Esports Academy in griglia di partenza, quella vera!

Quale miglior occasione per intervistare il vincitore della categoria PRO e il campione della categoria Silver, Niko Pasolini? Ecco che cosa ci hanno raccontato ai nostri microfoni.

Santoro: un rookie "completo" in pista

Il primo step per accedere alle competizioni reali è ottenere la licenza ACI Sport e, per il simracer romano, il percorso è stato accelerato per cause di forza maggiore. Dopo il primo test teorico infatti è stato catapultato direttamente a bordo della 911 GT3 Cup proprio a Monza, durante le prove libere del weekend appena trascorso.

Danilo, è vero che non avevi mai provato a girare in pista?

«Si, primissima esperienza da vero rookie! Avendo saltato a piè pari il secondo step dell'acquisizione della licenza che prevedeva dei giri in pista a bordo di una Porsche Cayman GT4, sono salito a bordo della sorellona da corsa GT3 Cup per completare il training qui a Monza».

Sei salito a bordo e cos'hai provato? Avevi un po' di timore?

«Prima di calarmi nell'abitacolo ero emozionato, più che aver timore pensavo alle forze a cui sarei stato sottoposto, del tutto assenti sul simulatore. In più pensavo a come dovevo reagire a quelle forze ma sinceramente, dopo essere uscito dai box, aver tolto il pit limiter e aver atteso che i piloti sul rettilineo mi sfilassero, ho dato un bel colpo di gas e ho sentito l'adrenalina schizzare alle stelle. Zero (o quasi) pensieri».

In cosa ti ha aiutato il simulatore?  

«Il simulatore mi ha aiutato tantissimo con le traiettorie della pista e soprattutto a capire come gestire meglio l'ingresso in curva; ovviamente è stato un percorso "step by step", ho iniziato con cautela ad aggredire i cordoli senza prendermi troppi rischi per poi migliorarmi giro dopo giro. Non dimentico anche i riferimenti per i punti di staccata, metro più metro meno siamo lì ed è un aiuto notevole considerando anche le condizioni meteo in cui ho corso».

Danilo Santoro: dalle piste virtuali di Assetto Corsa alla pista reale di Monza a bordo della Porsche 911 GT3 Cup
Danilo Santoro: dalle piste virtuali di Assetto Corsa alla pista reale di Monza a bordo della Porsche 911 GT3 Cup


Differenze tra volante e pedaliera della macchina vera e postazione che hai a casa?

«Con lo sterzo della Porsche mi sono trovato benissimo, non era molto più impegnativo rispetto al mio Thrustmaster TS XW Racer casalingo mentre, per quanto riguarda la pedaliera e come gestire la frenata, fondamentali sono stati i consigli di Enzo Bonitocampione della Porsche Esport 2018, e di tutto il team, che mi ha fornito importanti consigli durante il weekend. Confesso che alla guida ero molto teso e, se il volante fosse stata una persona vera, probabilmente l'avrei strozzata talmente lo stringevo forte».

E' stato un percorso impegnativo quello della Porsche Esport Cup, ne è valsa la pena?

«Il cammino è stato molto difficile, i miei concorrenti virtuali erano agguerritissimi e molto veloci; ho dato il 100% per essere qui e, senza sacrifici, non si ottiene nulla di ragguardevole! Tutto l'impegno messo per raggiungere questa esperienza unica è stato ripagato, la vettura è difficile e al tempo stesso molto bella da guidare. Senza questo campionato virtuale il desiderio di provare una macchina da corsa sarebbe rimasto solo un sogno, sono davvero molto felice e non dimenticherò mai queste giornate appena trascorse».

Pensi che il simracing, tramite questi eventi ufficiali, possa effettivamente essere uno strumento utile per scovare nuovi talenti?

«Credo proprio di si, può essere un trampolino di lancio per chi ha i "numeri" e vuole farsi notare. Il simracing riesce a dare una bella infarinatura iniziale prima di approcciarsi alla realtà che però, ovviamente, rimane insostituibile a livello di sensazioni; la Porsche GT3 Cup la sentivo come "parte di me". Ora non posso far altro che ringraziare Porsche e AK Informatica per avermi dato la possibilità di partecipare a questo campionato e di vincere questo incredibile premio; vorrei anche ringraziare la mia famiglia e tutte le persone che mi sono state vicine, è stato favoloso!».

Secondo posto per Danilo nella Silver Cup. Esperienza incredibile e non facile a causa delle condizioni dell'asfalto
Secondo posto per Danilo nella Silver Cup. Esperienza incredibile e non facile a causa delle condizioni dell'asfalto

Pasolini: due chiacchiere con il campione Silver

Dopo Santoro, che ha concluso gara due in seconda posizione nella categoria Silver reale, passiamo ora a Niko Pasolini, il giovane talento del team Racing On3 che si è guadagnato una Porsche Experience in quel di Monza dopo essersi laureato campione della categoria Silver della Porsche Esport Carrera Cup Italia. Il premio? Un turno in pista a bordo di una Porsche 911 Carrera 4S.

Niko, per te questa Porsche Experience è stata la prima volta in pista?

«Si, è stata la prima volta realmente in pista proprio come Danilo. Sono appassionato di motorsport e in particolare di auto da quando ero bambino inoltre, negli anni, ho approfondito le mie conoscenze teoriche e tecniche grazie ad un bel po' di allenamento sui simulatori come Assetto Corsa e Assetto Corsa Competizione. Ero davvero molto emozionato ma avevo già una vaga idea di cosa aspettarmi nella realtà».

Come ti sei trovato alla guida? Eri affiancato da un addetto Porsche giusto?

«Devo dire molto bene! Mi sono sentito a mio agio quasi subito e, pur non conoscendo l’auto ed essendoci condizioni meteo difficili a Monza, mi sono divertito tantissimo. Ero affiancato da un istruttore Porsche che mi ha dato qualche dritta prima di partire come, per esempio, fare molta attenzione ai cordoli ed evitare la traiettoria gommata "classica", resa scivolosa dalla pioggia. Mi ha dato fiducia fin da subito, riuscendo ad infondermi sicurezza e a farmi godere appieno l’esperienza».

Il tempio della velocità e condizioni non perfette, avevi un po’ di timore prima di salire a bordo?

«Un po' di timore c’era sinceramente, non tanto in merito alla conoscenza del circuito bensì in merito alle altalenanti condizioni meteo. Essendo Monza una pista molto veloce con staccate violente ero preoccupato dalle zone viscide ma, appena uscito dalla pit lane, ho iniziato a prendere confidenza sia con la vettura che con le condizioni dell'asfalto».

Niko Pasolini, vincitore della Porsche Esport Carrera Cup Italia cat. Silver, si appresta a scendere in pista a bordo di una Carrera 4S
Niko Pasolini, vincitore della Porsche Esport Carrera Cup Italia cat. Silver, si appresta a scendere in pista a bordo di una Carrera 4S


Emozioni a bordo: più adrenalina o più timore di sbagliare?

«Appena sono entrato in pista mi sono sentito come a casa. Adrenalina decisamente si, è proprio la parte bella dell’esperienza e, nonostante abbia percepito subito il fattore "rischio", che non è presente sul sim, giro dopo giro ho acquisito maggior sicurezza e velocità. La Biassono, per esempio, nei sim si fa facilmente in pieno senza alcun problema, nella realtà invece ci vuole un bel pelo sullo stomaco».

Simracing: quale o quali aspetti del sim ti hanno aiutato (o parzialmente aiutato) in pista? Ce ne sono alcuni che invece ti hanno “deluso”?

«Questo aspetto interessava tanto anche me e non ne sono rimasto affatto deluso! Mi sono trovato a mio agio proprio perché il circuito di Monza lo conosco molto bene al simulatore e, l’istruttore, che aveva già accompagnato altri piloti virtuali, ha confermato il mio pensiero riguardo la bontà della tecnologia laserscan, in grado di riprodurre molto fedelmente i circuiti reali sui simulatori. Riguardo alla guida vera e propria dell’auto posso dire di aver avuto sensazioni simili, ma lo scoprirò meglio in una eventuale seconda occasione perchè, a causa dei tempi ristrettissimi di un weekend di gara, non ho fatto tantissimi giri. Credo che la sensazione dell’auto sotto il sedere sia difficilmente riproducibile, ma per diversi altri aspetti sono presenti notevoli punti d'incontro tra reale e virtuale».

Credi che il simracing possa aiutare i team reali a scovare nuovi talenti?

«Credo proprio di si e qualcosa è gia accaduto. Nel simracing ci sono tanti piloti virtuali veramente veloci, mentalmente e in parte fisicamente c'è un bel lavoro di preparazione e concentrazione dietro a questi eventi Esport. Una grande differenza tra simracing e realtà è che il simdriver può effettuare, teoricamente, giri infiniti su un circuito prima di una gara, cosa invece impossibile per un pilota reale, che deve dare il massimo in una finestra temporale molto ridotta; tuttavia correre competitivamente su un simulatore non è affatto un gioco da ragazzi. Forse in futuro sarà possibile in qualche modo accorciare le distanze tra virtuale e reale limitando la possibilità di fare tanti giri (virtuali), premiando invece chi riesce in poco tempo ad essere più veloce, proprio come nel motorsport reale».

Tutto è possibile, o quasi..

Senza dubbio la Porsche Esport Carrera Cup Italia rappresenta una punta di diamante del panorama simulativo competitivo italiano e, al tempo stesso, solleva diverse perplessità: è il modo corretto per "diffondere il verbo" del simracing?

A nostro parere si, specialmente in questa fase dove sono ancora i titoli videoludici meno simulativi a farla da padrone; lungi dal sottovalutare l'impegno che molte community online amatoriali dedicano a questo sport (o hobby), è necessario un cambio di marcia per raggiungere le luci della ribalta, o meglio, un maggior interesse da parte del grande pubblico. E' infatti fondamentale puntualizzare l'impegno degli organizzatori e degli sponsor, tra cui proprio AK Informatica, Kunos Simulazioni e Q8 Hi Perform, in aggiunta a EsportService.it.

Vedremo quindi una terza edizione di questo campionato nel 2020? Non lo sappiamo ancora ma siamo fiduciosi e, come sempre, vi terremo aggiornati.

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