Dalle auto di ieri alle esigenze di oggi: dentro l’evoluzione delle batterie FIAMM [VIDEO]

Dalle auto di ieri alle esigenze di oggi: dentro l’evoluzione delle batterie FIAMM [VIDEO]
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Le vetture moderne chiedono sempre di più alla loro batteria, spesso senza che il guidatore se ne accorga. Per capire come sono cambiate progettazione, materiali e applicazioni, siamo entrati nella fabbrica FIAMM e abbiamo seguito passo dopo passo una sostituzione reale in officina, tra tecnologia, sicurezza e nuove esigenze della mobilità contemporanea.
20 dicembre 2025

C’è un componente dell’auto a cui si pensa raramente, almeno finché non inizia a dare segnali di cedimento. Eppure, senza di lei, l’auto semplicemente non si muove. Con l’arrivo dell’inverno – stagione notoriamente critica – la batteria torna protagonista, soprattutto su vetture sempre più complesse dal punto di vista elettronico ed energetico.

Le automobili di oggi non sono più quelle di venti o trent’anni fa. Start&Stop, sistemi di recupero dell’energia in frenata, infotainment sempre attivi, climatizzazione, assistenze alla guida e, sempre più spesso, architetture ibride o elettriche hanno cambiato radicalmente le esigenze di alimentazione. Un’evoluzione che ha costretto anche i produttori di batterie a fare un salto tecnologico deciso.

Per capire cosa c’è davvero dietro a questo cambiamento, siamo andati a vedere da vicino come nasce una batteria moderna, visitando lo stabilimento FIAMM, azienda dalla forte tradizione italiana e oggi realtà multinazionale presente in tutto il mondo, ma con una produzione che continua a mantenere un ruolo centrale anche nel nostro Paese.

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Dalla fusione del piombo alla batteria finita

Il processo produttivo racconta bene quanto la batteria sia tutt’altro che un componente banale. Tutto parte dalla fusione del piombo, che viene laminato in sottili fogli sui quali viene applicato l’ossido. Da qui nascono le piastre positive e negative, cuore dell’accumulatore, che vengono poi assemblate all’interno del monoblocco.

Nel caso delle batterie AGM, destinate alle applicazioni più evolute, entra in gioco anche il separatore in fibra di vetro, che trattiene l’acido al suo interno aumentando sicurezza, durata e capacità di sopportare cicli di carica e scarica molto più frequenti rispetto al passato. Dopo la fase di carica e l’inserimento dell’elettrolita, ogni batteria viene testata ed etichettata secondo le specifiche richieste, prima di arrivare sul mercato.

Il parco circolante italiano resta ancora in larga parte legato al motore termico, e non è un caso che le batterie ad acido libero rappresentino tuttora una fetta importante del mercato. Ma accanto a queste convivono soluzioni sempre più specifiche: AFB per le vetture con Start&Stop e recupero dell’energia, AGM per applicazioni più spinte, fino alle batterie dedicate al mondo ibrido ed elettrico, dove il ruolo diventa spesso ausiliario ma fondamentale per la gestione dei servizi di bordo.

In questo scenario, la progettazione non è più “taglia unica”: ogni architettura ha bisogno della batteria giusta, pensata per reggere carichi elettrici continui, cicli frequenti e livelli di affidabilità molto più elevati rispetto al passato.

La prova sul campo: quando la teoria diventa pratica

Dalla fabbrica all’officina, il passo è breve. Nel video siamo entrati in una struttura della rete FIAMM Network per seguire una sostituzione reale, partendo dalla diagnosi. Un semplice test strumentale è sufficiente per certificare lo stato di salute della batteria, evitando sostituzioni inutili o, al contrario, fermi imprevisti.

L’intervento, pur restando relativamente semplice, richiede alcune accortezze: pulizia dei morsetti, corretto serraggio, attenzione ai sensori e smaltimento della batteria esausta, che oggi è riciclabile fino al 99%. Un dettaglio tutt’altro che secondario, soprattutto in un’ottica di sostenibilità ambientale.

La batteria resta uno di quegli elementi di cui ci si accorge solo quando smette di funzionare. Eppure, nelle auto moderne, è diventata una vera e propria infrastruttura energetica, chiamata a supportare funzioni che vanno ben oltre il semplice avviamento.

Capire come è fatta, come funziona e perché oggi non tutte le batterie sono uguali aiuta anche l’automobilista a fare scelte più consapevoli. Ed è proprio questo l’obiettivo del nostro viaggio dentro FIAMM: raccontare come un componente apparentemente semplice sia diventato uno dei pilastri dell’auto contemporanea.

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