Autostrade, disagi e pedaggi: un paradosso tutto italiano

Autostrade, disagi e pedaggi: un paradosso tutto italiano
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  • di Luciano Lombardi
“Apripista”, suo malgrado, è stata la Liguria, con la sua viabilità ormai insostenibile. Nei suoi confronti, Autostrade potrebbe - e dovrebbe - compiere un'azione radicale, un atto simbolico e concreto allo stesso tempo, infrangendo la timidezza con il quale si è mossa finora. Ci aspettiamo che accada oggi, nel corso della riunione del consiglio di Amministrazione
  • di Luciano Lombardi
27 dicembre 2019

Perché - ci domandiamo - c'è ancora questo atteggiamento attendista, da parte di Autostrade, nei confronti della massacrata viabilità ligure, divenuta ormai la madre di tutti i disagi, la manifestazione più lampante di un intero sistema che si sgretola sotto il peso dell'incuria, dell'assenza di investimenti, della latitanza della politica e delle istituzioni?

Se da un lato, finora, quando si è trattato di eventi che non la riguardavano in via diretta, perché provocati da agenti esterni, l'azienda si è dimostrata comprensiva e collaborativa, concedendo - in tempi recentissimi - di rendere gratuito il transito autostradale su due tratte.

La prima è stata la Chiavari-Rapallo, sulla A12, dopo la frana che domenica ha bloccato l'Aurelia all'altezza di Zoagli. Seguita a ruota dalla A26, tra Ovada e Masone, anche in questo caso per “attenuare” un disagio su una strada provinciale adiacente interessata da un'interruzione per motivi “naturali”.

In entrambe le circostanze, l'impegno e l'azione diretta degli amministratori sui vertici di Aspi sono stati decisivi.

Diverso è quando si sta dall'altro lato del ragionamento iniziale. Quando, cioè, rallentamenti e disagi sono imputabili a essa stessa, Autostrade non è stata finora altrettanto aperta e disponibile.

Si pensi al caso delle barriere anti-rumore finite nel mirino della finanza per via di alcuni problemi di assemblaggio e dei materiali utilizzati. Aspi sta intervenendo per risolvere il problema aprendo i necessari cantieri e, ancora una volta, a farne le spese sono gli automobilisti costretti a code e rallentamenti. Anche in questo caso, la Liguria è in prima linea, se si considera che ben 27 dei 60 km interessati dalle operazioni di manutenzione riguardano questa Regione. Perché quindi non eliminare il pedaggio anche su queste tratte

In attesa di una scelta radicale

Quanto detto finora, in aggiunta a tutte le conseguenze sulla viabilità generate dalla caduta di Ponte Morandi che i liguri stanno subendo da quasi un anno e mezzo a questa parte, dovrebbe portare a una presa di posizione netta e radicale: alla decisione di rendere, appunto, gratuita la fruizione delle autostrade in tutta la Liguria.

E' quello che ci aspettiamo che accada nel corso della riunione del consiglio di amministrazione di Autostrade prevista per oggi, peraltro alla vigilia della presentazione in Prefettura del piano di viabilità valido fino al 6 gennaio.

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