DPCM 24 ottobre 2020: le novità sugli spostamenti, sulle chiusure, sullo sport

DPCM 24 ottobre 2020: le novità sugli spostamenti, sulle chiusure, sullo sport
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Daniele Pizzo
Fino al 24 novembre nuove disposizioni frenano la vita sociale. Colpite soprattutto le attività di ristorazione. Ecco cosa cambia
26 ottobre 2020

L'andamento dei contagi non rallenta ed anzi accelera, così il Governo Conte II vara un altro DPCM che introduce ulteriori restrizioni su alcune attività e sugli spostamenti degli italiani.

Nel provvedimento firmato congiuntamente dal premier e dal Ministro della Salute Roberto Speranza il 24 ottobre 2020 non vi è il coprifuoco, che però è stato adottato a partire dalle 23 e fino alle 5 del mattino del giorno successivo con provvedimenti regionali in Campania, Piemonte, Sicilia, mentre in Lazio e Calabria il divieto di circolazione è in vigore dalle 24.

I queste regioni lo spostamento deve essere giustificato da motivi di lavoro, salute o urgenza e torna l'obbligo dell'autocertificazione da compilare e presentare agli eventuali controlli.

Non è contenuto neanche il paventato divieto di spostamento tra regioni. Comunque, si legge nel testo, «è fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi».

La stretta è soprattutto sulle attività di ristorazione: dalle ore 18 chiusi bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone, salvo che siano tutti conviventi, mentre dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico, quindi nelle adiacenze dei locali. E' invece consentita l'apertura la domenica e nei giorni festivi e fino alle 24 ristorazione con asporto, sempre con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Restano aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande delle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti.

Nelle strade o piazze dei centri urbani in cui si possono creare situazioni di assembramento può essere disposta la chiusura al pubblico dopo le ore 21.00.

Sono sospese le attività dei parchi tematici e di divertimento, eventi e competizioni sportive degli sport individuali e di squadra dilettantistici, palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali (tranne quelli che erogano servizi per la salute), spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all'aperto, le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all'aperto o al chiuso, le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose, i convegni, i congressi e sono chiusi i comprensori sciistici.

Rimane tutto come prima per quanto riguarda il trasporto pubblico che mantiene l'obbligo di mascherina, il distanziamento di almeno un metro e la capacità massima all'80%: nei mesi scorsi il Comitato Tecnico Scientifico aveva proposto il 50%, ma le aziende del tpl erano insorte chiedendo il 100%. Si è dunque optato per una soluzione a metà strada tra le due istanze, ma ora pare si renda necessario prevedere un potenziamento del parco veicoli attuale.

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