Euro 7: cambia tutto per i produttori di pneumatici, ora sotto accusa anche l’usura

Euro 7: cambia tutto per i produttori di pneumatici, ora sotto accusa anche l’usura
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Con l’arrivo dell’Euro 7, anche i pneumatici finiscono sotto accusa: non solo CO₂, ora contano anche le polveri d’usura. E i prezzi? Pronti ad aumentare…
28 luglio 2025

Con l’entrata in vigore dello standard Euro 7, il settore automobilistico si prepara a una svolta epocale. Ma stavolta, al centro dell’attenzione non ci sono solo le emissioni allo scarico. Le nuove normative europee, infatti, spostano il focus anche su quelle invisibili ma dannose generate da freni e pneumatici, imponendo una revisione profonda nei processi produttivi e progettuali delle gomme auto.

La normativa Euro 7 introduce per la prima volta limiti sulle emissioni da abrasione: particelle fini che si staccano dai pneumatici durante l’uso e che contribuiscono in modo significativo all’inquinamento ambientale, in particolare nelle aree urbane. A stabilire il metodo di misurazione è stata la Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE): i test verranno effettuati simulando un percorso su strada di 8.000 km. Il limite preciso non è ancora stato fissato, ma le basi tecniche sono già state poste.

Ridurre queste emissioni non è semplice: l’attrito con l’asfalto è fondamentale per la sicurezza, e anche i pneumatici più efficienti perdono, nell’arco del loro ciclo di vita, circa 1 kg di materiale. L’obiettivo diventa quindi trovare un equilibrio virtuoso tra aderenza, durata e sostenibilità, senza far lievitare eccessivamente il prezzo.

Soluzioni diverse per sfide comuni

I grandi produttori si stanno muovendo con approcci differenti. Michelin ha puntato sull’innovazione digitale: utilizza sensori e sistemi di diagnostica in grado di rilevare in tempo reale le particelle di usura, al fine di sviluppare nuove mescole biodegradabili e meno abrasive.

Continental, invece, lavora sulla materia prima: sperimenta gomma naturale ricavata dal dente di leone e processi di riciclo avanzato per ridurre peso, resistenza al rotolamento e usura, con risultati interni che parlano di una riduzione fino al 25%. Anche Pirelli si è mossa, in particolare con la sua gamma Elect dedicata alle auto elettriche, promettendo un calo dell’usura fino al 20% grazie a mescole ottimizzate e strutture più leggere.

Inoltre, l’arrivo massiccio delle auto elettriche ha complicato ulteriormente il panorama. Questi veicoli, a parità di dimensioni, pesano in media il 20-30% in più rispetto alle controparti a benzina o diesel, e sono caratterizzati da una coppia istantanea molto elevata. Due fattori che mettono a dura prova i pneumatici, accelerando l’usura del battistrada. Alcuni studi indicano che su un’auto elettrica le gomme possono consumarsi fino al 50% più rapidamente.

Tutta questa complessità si traduce in investimenti crescenti in ricerca, sviluppo e test. A ciò si aggiungono l’aumento dei costi delle materie prime e dei materiali innovativi. Il risultato? Secondo le stime del settore, i prezzi dei pneumatici potrebbero salire fino al 15% nei prossimi mesi, con impatti evidenti sul portafoglio degli automobilisti.

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