F1: dopo la patente a punti arriva la licenza a punti

F1: dopo la patente a punti arriva la licenza a punti
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Paolo Ciccarone
Arriva la licenza a punti per i piloti di F1, che da ora in poi dovranno stare più attenti pena saltare una gara. Ma che ne è dello spirito di competizione? | <i>P. Ciccarone, Barcellona</i>
10 maggio 2013

Era nell’aria e puntualmente si è verificato: anche i piloti di F.1 avranno la licenza a punti. Lo hanno deciso alla vigilia del GP di Spagna con 7 voti favorevoli e 4 contrari. Le sanzioni che decurtano il punteggio sono il taglio di chicane con vantaggio, 1 punto, l’incidente evitabile (3 punti) partenza anticipata (2 punti) e via di questo passo.

Una volta arrivati a 12 scatta una gara di sospensione. Il sistema usato per gli automobilisti normali viene adeguato alle competizioni. Bello, dirà qualcuno, stupido secondo altri, specie i piloti di vecchia generazione. Infatti lo spirito della competizione è quello di superarsi, darci dentro al massimo delle possibilità, mentre così, magari alla vigilia di un mondiale da assegnare, saranno altri i fattori a determinare il risultato.

E’ una norma stupida anche perché nel regolamento sportivo esistono già le sanzioni, basterebbe applicarle, come la bandiera nera o quella bianco e nera, che esiste nelle formule minori e in F.1 non si è mai vista. Il voler ghettizzare a tutti i costi il circo iridato, che ha altri problemi, è l’ennesimo esempio di come uno, per fare il pilota, debba sottostare a norme, cavilli e altro ancora.

Invece che il volante adesso ci vorrà il codice sportivo e civile e prima di fare un sorpasso bisognerà consultare la pagina adeguata. E guai a pensare che i piloti dicano qualcosa, sono tutti appiattiti e privi di spunto, salvo prendersela magari col giornalista o il fotografo di turno che non rispetta la privacy. E mostrare gli attributi anche fuori dagli abitacoli è chiedere troppo?

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