F1, GP Brasile 2017: Renault e Red Bull ai ferri corti per Toro Rosso

F1, GP Brasile 2017: Renault e Red Bull ai ferri corti per Toro Rosso
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Paolo Ciccarone
Le ultime news da Interlagos, teatro del Gran Premio del Brasile
11 novembre 2017

Renault e Red Bull ai ferri corti per Toro Rosso

Le rotture a ripetizione di motori e power unit Renault sulle Toro Rosso hanno provocato la dura presa di posizione del responsabile francese della Casa. Senza mezzi termini Abiteboul ha accusato la Toro Rosso di aver combinato qualcosa che ha minato la resistenza dei propulsori, che in Brasile sono stati esauriti senza parti di ricambio. Toro Rosso ha emesso un comunicato in cui specifica di non aver modificato niente rispetto al passato e quindi fa ricadere la colpa su Renault, fatto sta che Helmut Marko, gran capo Red Bull, è stato convocato da Renault e si è preso una lavata di capo da paura, tutto sotto gli occhi delle telecamere. Marko ha poi sminuito i termini della questione, dicendo che era tutto sotto controllo e che non c'erano problemi di sorta. Infatti, Renault ha minacciato di non dare i motori a Toro Rosso che avrebbe saltato la gara di Abu Dhabi, mentre Red Bull, che al contrario del team satellite continuerà a correre coi motori francesi invece degli Honda presi a Faenza, hanno tutto l'interesse a starsene buoni. Almeno fino a quando non avranno una soluzione alternativa in casa...

Personale Mercedes rapinato uscendo dal circuito

Brutti momenti per alcuni membri della Mercedes che uscendo dal circuito di Interlagos sono stati rapinati. Fermi a un semaforo sono stati avvicinati da un gruppo di malviventi e si sono visti puntare alla testa delle armi da fuoco. I ragazzi del team stanno tutti bene ma hanno perso soldi e altri oggetti di valore. "Succede sempre qua" ha detto Hamilton e infatti la tradizione di rapine a Interlagos è molto lunga. Nel 2012 fu coinvolto anche Jenson Button con la moglie Jessica Michibata durante il trasferimento dall'autodromo all'hotel Transamerica. Prima ancora erano stati i ragazzi della Toyota di Trulli e Glock a finire nel mirino dei rapinatori e via di questo passo per tanti altri episodi. La FIA ha chiesto un rafforzamento delle misure di sicurezza, infatti oltre ai ragazzi della Mercedes il convoglio era composto da altri team e da commissari della FIA, solo che loro sono riusciti a sfuggire perché il semaforo è diventato verde e si sono mossi per tempo. Purtroppo il circuito sorge al centro di una favela (nemmeno fra le più pericolose...) e in occasione del GP bande organizzate si danno da fare per recuperare qualcosa. Tanto che pure l'ultima curva del circuito è considerata zona rossa, vietata, non tanto per le auto pericolose ma perché sorge nel territorio della favela vicina ed è sconsigliato farsi vedere in quella zona. Interlagos è l'unico circuito del mondiale dove vengono rapinati i team e personale della F.1. Da altre parti, vedi Monza, le attrezzature fotografiche te le fregano direttamente dalla sala stampa incustodita (come accaduto anche quest'anno...). Di sicuro in Brasile, dopo anni, non sono riusciti a risolvere il problema della sicurezza, ma in una città dove muoiono 60 persone al giorno in incidenti stradali, non saranno quei quattro o cinque rapinati a fare la differenza...

Quella volta che Briatore fu ospite della stampa

Di solito alla vigilia del GP del Brasile le squadre top organizzavano delle cene con i giornalisti ospiti. Ora, da qualche anno, la "simpatica" tradizione è venuta meno (e pensare che sono molto meno di una volta i giornalisti in pista) eppure tutti gli italiani ricordano ancora un GP del 1999 quando Flavio Briatore invitò una trentina di giornalisti e fotografi presso O Fogo Da Chao, rinomata churrascheria in zona centrale dove fra bevute, mangiate e tanto altro, tutti ci diedero dentro da paura. Tanto pagava Benetton tramite Briatore. Al momento del conto la sorpresa: Julia, la segretaria, non aveva la carta di credito accettata nel ristorante e per evitare inconvenienti tutti i giornalisti si fecero carico della cena, pagando per Briatore e il suo staff. Una batosta che all'epoca costò circa 130 euro a testa e che poi in nota spese ai giornali fu difficile da giustificare: infatti la voce cena offerta a Briatore non venne creduta e il costo era troppo alto per cui alcuni ci rimisero di tasca propria. Fino al novembre successivo dove Briatore invitò tutti alla Morra, ad Alba, per una mega cena a base di tartufi, ovviamente pagata dal mitico Flavio che offrì anche ospitalità in albergo per tutti. Altri tempi e altra classe...

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