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La Ferrari rientra ufficialmente in possesso del nome Testarossa, uno dei marchi più iconici del Cavallino. Dopo anni di contese legali, la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha annullato la decisione dell’Ufficio UE per la proprietà intellettuale (EUIPO), che ne aveva dichiarato la decadenza. Un verdetto che restituisce a Maranello la piena titolarità di un nome che ha segnato la storia dell’automobilismo.
Tutto comincia oltre dieci anni fa, quando l’imprenditore tedesco Kurt Hesse, titolare del marchio di modellini Autec, registra il nome Testarossa e ottiene l’uso legale del brand in Germania. Da lì inizia un lungo scontro giudiziario, che culmina con la decisione dell’EUIPO: Ferrari avrebbe perso i diritti per mancato uso effettivo del marchio tra il 2010 e il 2015.
Il verdetto della Corte di Giustizia pubblicato il 2 luglio 2025 ribalta la situazione. I giudici stabiliscono che Ferrari ha continuato a usare il marchio in modo coerente con la sua funzione essenziale, ovvero garantire l’identità dei suoi prodotti. Sebbene la produzione della Testarossa sia terminata nel 1996, la casa ha mantenuto vivo il nome attraverso la vendita di auto usate certificate, ricambi originali e modellini in scala.
La Corte sottolinea che il marchio può considerarsi usato anche quando a farlo sono concessionari o distributori autorizzati, con il consenso del titolare. Nel caso Ferrari, questo legame è stato dimostrato anche attraverso attività come la certificazione ufficiale delle Testarossa vendute nel mercato dell’usato.
La sentenza conferma che il marchio resta valido anche per **accessori, ricambi e giocattoli**, grazie al continuo utilizzo e alla gestione controllata da parte di Ferrari. Secondo la Corte, queste attività costituiscono **uso effettivo**, e giustificano la piena titolarità del marchio.
Nonostante la vittoria, la sentenza resta impugnabile entro due mesi e dieci giorni, ma solo su questioni di diritto e previa ammissione della Corte. Un ulteriore ricorso sarà quindi possibile solo se verranno sollevate questioni fondamentali per la coerenza del diritto dell’Unione.
Per Maranello, il verdetto è una conferma: il nome Testarossa è suo, e lo resterà. In un’epoca in cui i grandi marchi rispolverano icone del passato, Ferrari si riprende un pezzo fondamentale della propria identità. Che sia solo una battaglia legale o l’inizio di una nuova era per la Testarossa, ora il marchio è di nuovo salvo, legittimo e protetto.