Francia: come la pensano Macron e Le Pen sull’auto?

Francia: come la pensano Macron e Le Pen sull’auto?
Pubblicità
Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Nel dibattito tra i due candidati all’Eliseo si confrontano anche due visioni opposte sul futuro della mobilità
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
16 aprile 2022

A pochi giorni dall’incerto ballottaggio che per un deja-vù del 2017 vede di nuovo contrapposti il presidente uscente Emmanuel Macron e la sfidante Marine Le Pen, irrompe nel dibattito il tema legato alla mobilità del prossimo futuro.

I due candidati su questo tema hanno visioni opposte: il motore termico della Le Pen (benzina o diesel) contro l’elettrico di Macron.

È anche una delle poche questioni su cui sono davvero in conflitto, perché difendono entrambi il nucleare, il settore dell'idrogeno o la riduzione delle tasse di produzione.

Quindi Marine Le Pen difende benzina e diesel?

Sì: in primo luogo, proponendo la riduzione dell'IVA dal 20 al 5,5% su un litro di carburante, che vorrebbe dire un risparmio dai 35 ai 45 centesimi; ancora, Le Pen rifiuta il passaggio alla motorizzazione elettrica obbligatoria entro dieci anni perché, secondo lei, in tal modo l'auto diventerà un prodotto di lusso inaccessibile ai più modesti.

Vuole tornare a istituire "zone a basse emissioni" nelle grandi città nei prossimi anni, vietando l'ingresso di motori termici in alcuni distretti e offrire 1.000 euro di incentivo alla trasformazione delle vetture per funzionare a bioetanolo, carburante poco costoso, la cui richiesta è cresciuta del del 33% negli ultimi mesi.

Emmanuel Macron, invece, punta tutto sul veicolo elettrico, obiettivo prefissato con il piano “Francia 2030“, che prevede due milioni di auto elettriche prodotte sul territorio francese; oggi il mercato transalpino vede i modelli elettrici al 20% delle vendite, mentre le vetture diesel valgono solo il 16%.

Ancora, Macron punta alla sovranità industriale in campo energetico, avviando diverse grandi fabbriche di batterie e vuole anche dare impulso alle stazioni di ricarica rapida, che oggi sono circa 55.000 mentre l’obiettivo è di arrivare presto a 100.000.

Rispetto all’obiezione della Le Pen sul pericolo che restino escluse dall’acquisto di vetture elettriche le fasce meno abbienti, Macron prospetta  un "leasing sociale", un noleggio di auto elettriche in parte sostenuto dallo Stato per le famiglie a basso reddito, che solo al massimo 100 euro al mese.

In maniera forse sommaria, possiamo dire che da un lato Le Pen strizza l’occhio ai gilet gialli ed agli automobilisti che guardano con preoccupazione ai prezzi esposti fuori dai benzinai, mentre Macron cerca il supporto degli ambientalisti e dell'elettorato che al primo turno ha votato per Jean-Luc Mélenchon e Yannick Jadot.

Al ballottaggio, quindi, andranno a scontrarsi anche due diverse visioni del futuro della mobilità…

Pubblicità