Genova, gli anti-ciclabili: una strada per auto moto e bici al posto della ferrovia

Genova, gli anti-ciclabili: una strada per auto moto e bici al posto della ferrovia
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La proposta, partita da un gruppo Facebook, punta a rimuovere la linea ferroviaria Voltri - Nervi spostandola nel sottosuolo per far spazio ad una strada a scorrimento veloce riservata ad auto e moto con piste ciclabili ai lati
7 maggio 2021

La viabilità genovese è, da sempre, un problema delicato. Perché Genova è una città storica, con le sue particolarità e le sue eccezioni che richiedono un intervento mirato. È su questi presupposti che è nato il gruppo Facebook “No alle piste ciclabili a Genova d’intralcio alla viabilità ordinaria”, fondato da Giacomo Puppo (con oltre 5.600 iscritti) impegnato per rendere la città più facile da vivere per chi ci abita.

Tra le varie proposte presentate all’amministrazione, è stato chiesto di spostare nel sottosuolo la linea ferroviaria Voltri - Nervi in modo da costruire una strada a scorrimento veloce su cui far transitare auto e moto con uscite ad ogni ex stazione ferroviaria. Progetto in cui trova spazio anche una pista ciclabile a norma ai lati della carreggiata. L’iniziativa è stata presentata in un incontro col Sindaco di Genova Mario Bucci e l’Assessore alla Mobilità Matteo Campora.

“Non ci assumiamo la totalità dei meriti, ma è indubbio che la nostra azione critica, sempre dialogante e costruttiva abbia contribuito a portare ad un miglioramento netto della situazione di un progetto, inizialmente sbagliato che sarebbe comunque stato portato avanti. Grazie a tutto questo, la viabilità ordinaria, che abbiamo difeso, ritroverà il 70% di corso Italia, i mezzi dolci non saranno più a contatto in quella zona coi mezzi tradizionali, è stato introdotto l’obbligo del casco per gli stessi, ci sarà una riqualificazione urbana a spese della comunità europea e non meno importante, la viabilità ordinaria di Viale Brigate Partigiane ritroverà le due corsie perdute, trasformandosi da ciclabili in semplici bike lane” Ha spiegato Puppo, anche se, stando a quanto riportato dal quotidiano Genova24, non è ancora stata presa una decisione ufficiale in merito a quest’ultimo provvedimento.


Tra le altre proposte messe al vaglio dell’amministrazione comunale dal gruppo, è stato presentato il progetto di una funivia pensata con il fine di collegare i quartieri collinari in diverse stazioni: Lavatrici di Pra’, Sant’Alberto, Coronata, Granarolo, Oregina, Righi, Manin, Brignole, San Martino, Cadighiara, Colle degli Ometti, Quezzi, Terpi, Molassana, Begato e Bolzaneto, che verrebbero quindi attraversate dalla funicolare in modo da permettere spostamenti rapidi senza dover fare i conti col traffico.

Il gruppo infine, comunica che: “è una bella opportunità di dialogo con le istituzioni (che si son rese sempre disponibili ad ascoltarci e ad attuare suggerimenti e proposte intelligenti) ed un nostro grande contributo e partecipazione alla determinazione di come diventerà la nostra città. Il tutto senza snaturarci, fissando dei principi cardine di questo gruppo come possono essere: la richiesta di rispetto del traffico tradizionale, di auto, moto e dei sacrifici che le persone fanno per mantenerli; la totale avversità al concetto (per noi errore, specie in una realtà complessa come quella genovese) ricorrente che “chiudere le strade possa far cambiare abitudini alla gente”; il rispetto del codice della strada da parte di tutti (noi per primi, ma senza distinzione di mezzo), ed una contemporanea politica di sanzioni meno oppressiva e vessatoria (sanzionare i colpevoli e rivedere i sistemi elettronici); la necessaria modernizzazione dei nostri mezzi, più adatti all’ambiente, ma partendo dalla situazione attuale e dall’efficienza dei mezzi tradizionali, e non contro tutto questo. Favorire e valorizzare moto e scooter, partendo da questo tipo di trasporto senza il quale la nostra città sarebbe paralizzata. Valutare qualunque modifica in base al territorio che abbiamo ed all’età media genovese che essendo troppo elevata rende difficile che gli stessi utenti si privino dei mezzi privati (e sicuramente non a favore di quelli “dolci”) se non si genera un sistema di trasporto sicuro, veloce, ma soprattutto comodo. Cercare sempre di dialogare e proporre civilmente ed educatamente. Questo non ci vieterà di criticare e non assecondare eventuali progetti avversi, ma solo per delle motivazioni vere. In conclusione, il nostro intento sarà di cercare di cogliere questa opportunità che si è presentata, strutturandoci e creando nuovi contenuti, a partire dal nome del gruppo (faremo un sondaggio tra i partecipanti). Se il gruppo consoliderà questa identità, potrà davvero contribuire ed incidere sulla modernizzazione della nostra città”.

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