Giugiaro: «Agnelli alla Lancia Delta preferiva la Ritmo»

Giugiaro: «Agnelli alla Lancia Delta preferiva la Ritmo»
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In un’intervista il decano dei designer accusa FCA di aver offuscato il marchio: «Da creativo mi piange il cuore»
18 settembre 2019

E’ un Giorgetto Giugiaro senza tanti peli sulla lingua quello che si è concesso in un’intervista per la testata torinese CronacaQui in cui il decano del design automobilistico italiano ha parlato con rammarico di Lancia, marchio oggi ai margini delle strategie del Gruppo FCA.

Giugiaro ha raccontato un aneddoto che risale al 1979, quando al Salone di Francoforte venne presentata la Lancia Delta, ancora oggi ricordata come il modello di maggior successo di Lancia.

«Quel giorno ero presente e assieme a me c’era anche il dottor Umberto Agnelli. Sa cosa mi disse quando vide la Delta per la prima volta? Mi disse che la Fiat Ritmo gli sembrava una macchina più avanzata, diciamo che non l’apprezzò moltissimo. Il paragone lo fece perché la Delta nacque utilizzando proprio il telaio della Ritmo con delle varianti dettate dai responsabili Lancia che volevano una vettura più sportiva», è il ricordo di Giugiaro.

Per il quale l’oblio in cui è caduto uno dei marchi un tempo più prestigiosi dell’industria italiana ha un colpevole ben preciso: «La vera sfortuna della Lancia è essere finita nelle mani della famiglia Agnelli. Dico questo perché sembra che non abbiano mai avuto la percezione di quanto Lancia dovesse essere trattata con cura. L’apparato Fiat non è mai stato determinato nei confronti di Lancia, hanno sempre pensato di realizzare le vetture con un occhio di riguardo al portafoglio e adottando un atteggiamento sbrigativo sia nel design che nello sviluppo, soprattutto dalla Thema in poi».

Colpa solo degli Agnelli o dei tempi che cambiano? «Ormai i grandi gruppi finanziari non badano più al valore storico di un brand – afferma Giugiaro -, soprattutto in casi come questo dove il prestigio è solo un lontano ricordo. Speriamo almeno che l’errore commesso con Lancia non si ripeta con Alfa Romeo, un altro marchio favoloso che però non ha più né i mezzi né l’orgoglio di un tempo».

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