Gli USA indagano: le auto connesse possono mandare i dati in Cina

Gli USA indagano: le auto connesse possono mandare i dati in Cina
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Simone Lelli
  • di Simone Lelli
Indagine Biden sui veicoli connessi cinesi: la sicurezza nazionale e la protezione dei dati al centro, la Cina critica l'approccio discriminatorio
  • Simone Lelli
  • di Simone Lelli
4 marzo 2024

L'amministrazione Biden ha annunciato un'ampia indagine sui veicoli connessi cinesi, focalizzandosi sui rischi per la sicurezza nazionale derivanti dall'implementazione di tecnologia cinese in questi veicoli. La mossa segue le crescenti preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei dati e all'ingresso più robusto delle case automobilistiche cinesi nel mercato statunitense.

Il presidente Joe Biden ha dichiarato che questi veicoli sono interconnessi con i nostri telefoni, sistemi di navigazione, infrastrutture critiche e le aziende che li hanno prodotti. Ha sottolineato il rischio che veicoli connessi provenienti dalla Cina possano raccogliere dati sensibili sui cittadini e sulle infrastrutture statunitensi, trasmettendoli poi alla Repubblica Popolare Cinese.

L'attenzione principale è rivolta alle potenziali vulnerabilità e minacce se un avversario straniero ottenesse l'accesso ai dati o ai sistemi di un veicolo. Questo include l'hardware e il software che raccolgono e trasmettono dati in modalità wireless, come la telematica, la tecnologia avanzata di assistenza alla guida e, per i veicoli elettrici, i sistemi di gestione delle batterie.

Lael Brainard, consulente economico nazionale della Casa Bianca, ha affermato che i veicoli connessi possono essere attivati e disattivati a distanza, e quelli con tecnologie provenienti dalla Cina potrebbero essere sfruttati in modi che minacciano la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Per affrontare queste preoccupazioni, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha avviato un processo regolatorio per raccogliere informazioni e feedback da parte delle parti interessate dell'industria e del pubblico. L'obiettivo è considerare potenziali regole o azioni che regolamentino l'uso di determinate tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni nei veicoli provenienti dalla Cina.

Gina Raimondo, segretaria al Commercio, ha dichiarato che l'indagine è volta a preservare la sicurezza economica e nazionale degli Stati Uniti, ma ha sottolineato che l'amministrazione è nelle prime fasi di comprensione dei rischi e delle loro dimensioni.

L'indagine si concentra sulle minacce reali e potenziali alla sicurezza nazionale e alla privacy dei cittadini statunitensi. Sebbene non siano state definite azioni specifiche, il Dipartimento del Commercio si impegna a collaborare con l'industria automobilistica per comprendere appieno la portata di eventuali azioni.

L'Alleanza per l'Innovazione dell'Automobile, che rappresenta importanti case automobilistiche e aziende tecnologiche statunitensi, ha dichiarato di condividere l'obiettivo dell'amministrazione di preservare la leadership tecnologica degli Stati Uniti nell'industria automobilistica. L'alleanza ha sottolineato l'importanza di un dialogo collaborativo tra il Dipartimento del Commercio e l'industria automobilistica per evitare impatti negativi su tecnologie avanzate essenziali per la sicurezza stradale.

Il governo cinese ha reagito criticamente all'azione del Dipartimento del Commercio statunitense. Un portavoce dell'ambasciata cinese a Washington ha dichiarato che questa mossa "aggraverà solo i rischi di sicurezza nella catena di approvvigionamento globale e nuocerà in ultima analisi agli altri e a se stessa". La Cina ha esortato gli Stati Uniti a interrompere immediatamente l'indagine, definendola una chiara approccio discriminatorio.

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