Grana per Macron: Ford vuole chiudere a Bordeaux

Grana per Macron: Ford vuole chiudere a Bordeaux
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Respinta l'ipotesi di cessione a Punch Powerglide: il governo francese prova a mediare, ma non sarà facile
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
16 ottobre 2018

I problemi con le aziende pronte a lasciare il territorio, magari per delocalizzare, non ce li abbiamo solo noi: dall’altra parte delle Alpi, nel territorio della Gironda, regione affacciata sul Golfo di Biscaglia, in queste ore il dibattito è incentrato sul futuro dell’impianto Ford del sobborgo operaio di Blanquefort, che produce componentistica per vetture e veicoli commerciali, soprattutto per trasmissioni e cambi.

Da un lato c’è l’azienda americana, che propende per la sua chiusura completa, che significherebbe la perdita secca di circa 850 posti di lavoro; una scelta radicale, che non tiene conto della proposta di acquisto da parte del gruppo belga Punch Powerglide, pronto a rilevarne le linee produttive.

Il ministro francese dell'Economia, Commercio e Finanze, Bruno Le Maire, ha espresso il suo disappunto riguardo l’ipotesi di chiusura: «Ovviamente non sono d'accordo con questa scelta e spero ci sia un’ampia mobilitazione tutti per conservare l'attività industriale sul sito. Esiste un'opzione solida: Punch Powerglide è un compratore solido, con buona reputazione, che ha già dimostrato la sua capacità di riqualificare le attività industriali».

Durante una sua precedente visita alla fabbrica, Le Maire aveva sperato in un esito positivo dei negoziati tra Ford e Punch Powerglide, specializzata nella produzione di componenti automobilistici, che produce ingranaggi per conto della General Motors a Strasburgo.

Il ministro ha fissato la fine di ottobre come termine per trovare una soluzione: le autorità locali e lo Stato si sono impegnati ad investire 5 milioni di euro, 3 per le misure tecniche di disoccupazione e 2 per modernizzare il sito industriale.

Inoltre anche il sindaco di Bordeaux, Alain Juppé (politico di lungo corso in Francia, già ministro del Governo Fillon), e la regione della Nuova Aquitania si sono impegnati per altri 12,5 milioni di euro per garantire la ripresa produttiva del sito.

La grande mobilitazione intorno al sito di Blanquefort rischia di mettere in discussione la reputazione di Ford sul mercato europeo.

Le Maire ha annunciato di aver contattato Steven Mnuchin, segretario al Tesoro degli Stati Uniti e il consulente economico di Donald Trump per chiedere il loro sostegno: «Visto che esiste un'offerta credibile, la posizione di Ford è indifendibile e ciò che è indifendibile merita di essere combattuto» ha affermato il ministro francese.

Ford, che ha deciso di non investire più un euro nella fabbrica aperta nel 1972, ha lanciato a fine giugno un PSE (piano di protezione dell'occupazione, equivalente alla nostra cassa integrazione).

Il sito di Blanquefort occupa al momento 847 dipendenti: secondo i sindacati, circa 390 potrebbero aderire alla proposta di pre-pensionamento ed i restanti potrebbero far parte del progetto di rilancio della Punch Powergliede.

Ammesso che Ford, sotto pressione, accetti di tornare indietro sulla sua decisione… 
 

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