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La transizione all’elettrico nel mondo automotive sta vivendo una fase di aggiustamento: non tutti i segmenti sono pronti ad abbracciare completamente le auto a batteria, specie quando si parla di sportive ad alte prestazioni.
In questo scenario, Porsche ha ammesso, sia indirettamente attraverso scelte tecniche e di prodotto, sia tramite evoluzioni strategiche, che la domanda per sportive full‑electric non è così forte come previsto, portando a decisioni di ripensamento e a soluzioni ibride più “pratiche”, paragonabili ad alcuni approcci già visti su vetture come la Fiat 500 Hybrid.
Porsche aveva originariamente progettato la nuova generazione della 718 Boxster e Cayman come modelli completamente elettrici su architettura PPE Sport. Tuttavia, rapporti recenti indicano che la Casa tedesca ha deciso di integrare motori a combustione interna (ICE) nel progetto, una scelta che comporta una vera e propria ingegnerizzazione al contrario della piattaforma pensata per batterie e motorini elettrici.
Il motivo principale? I segnali dal mercato indicano che non abbastanza clienti vogliono sportive elettriche, specialmente in segmenti dove il feeling di guida, la dinamicità e la tradizione delle prestazioni con motore a benzina contano ancora molto. Questo ha spinto Porsche a mantenere motorizzazioni ICE anche per la futura 718, potenzialmente includendo versioni con motore flat‑six di nuova generazione.
Secondo Carscoops, l’idea è quella di offrire un approccio duale, con versioni elettriche e con motore termico della stessa vettura, per meglio servire le diverse preferenze degli acquirenti, anziché puntare esclusivamente sulle EV.
Questo cambio di passo di Porsche ricorda l’approccio adottato recentemente da Fiat con la nuova 500 Hybrid. La city‑car italiana ha scelto una motorizzazione ibrida leggera mild‑hybrid su base termica per rispondere alla domanda reale dei clienti, piuttosto che spingere esclusivamente sull’elettrico puro.
Secondo le cronache del settore, la strategia di Fiat ha lo scopo di offrire un compromesso tra efficienza, costi e abitudini d’uso quotidiane, con un motore piccolo e tecnologie ibride leggere per mantenere prezzi accessibili e consumi ridotti.
Nel caso di Porsche, il “pragmatismo” si traduce invece nel cercare un equilibrio tra prestazioni, tradizione sportiva e nuove tecnologie, portando la Casa tedesca a non abbandonare completamente il motore termico nel breve‑medio periodo, e ad esplorare ibridi o soluzioni ibride più sofisticate.
Questa svolta non è un semplice “ritorno al passato” ma parte di una strategia più ampia. Lo stesso management Porsche ha dichiarato in conferenze ufficiali che l’azienda continuerà ad offrire una varietà di motori termici, plug‑in hybrid (PHEV) e all‑electric in ogni segmento fino almeno al 2030, per rispondere a una transizione energetica più graduale e a preferenze di mercato differenziate.
Dal punto di vista commerciale, i dati parlano chiaro: la quota di modelli elettrificati nelle vendite Porsche è in crescita, ma resta bilanciata da una domanda significativa per versioni ibride e persino tradizionali, soprattutto nei mercati più maturi come gli Stati Uniti e in segmenti dove l’espressione di guida rimane un valore chiave.
Questa strategia ibrida mista può tradursi, ad esempio, in modelli sportivi con motore termico e supporto elettrico, oppure piattaforme condivise che permettono di sviluppare sia varianti elettriche sia ICE senza rinunciare all’identità tecnica di ogni vettura.
Il cambiamento di rotta di Porsche potrebbe avere ripercussioni importanti per tutto il segmento delle auto sportive di fascia alta. Se da un lato l’elettrico rimane un tassello fondamentale della mobilità futura, con tecnologie come batterie a lunga durata e sistemi di gestione sempre più performanti, dall’altro la reintroduzione o il mantenimento di motori a combustione indica che il mercato non è ancora maturo per l’elettrico totale in tutti i segmenti.
In prospettiva, Porsche potrebbe mettere sul piatto soluzioni ibride ad alte prestazioni, tecnologie leggere e compatti motori elettrici accoppiati a propulsori tradizionali, così da accontentare il cuore della sua clientela più esigente e preservare il DNA sportivo del marchio anche in un contesto di elettrificazione progressiva.