Hyundai dice no ai record sul Nurburgring

Hyundai dice no ai record sul Nurburgring
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Al centro deve esserci un'esperienza di guida all'insegna del piacere
22 gennaio 2018

Albert Biermann la sa lunga in termine di sportive. Il nome dell'ingegnere non è nuovo agli appassionati di BMW cattive, essendo questi il padre di un'intera generazione di sportive di Monaco. Recentemente ha mosso nella divisione N di Hyundai, dove si è dedicato ad auto quali la i30 N, la Veloster N e la Kia Stinger GT. 

Al centro della sua ricetta ci sono auto prestazionali che sappiano essere anche ottime compagne per tutti i giorni. Ma soprattutto che siano facile da guidare e che riescano a regalare a tutti il brivido della velocità. Ecco perché molto probabilmente non sapremo mai i tempi con cui queste vetture sono capaci di girare al Ring. Biermann ha infatti sottolineato come gli investimenti operati da alcune case per seguire lo sviluppo e i giri in pista sia talmente onerosi da permettere quasi lo sviluppo di nuove vetture. Uno spreco che quindi non giustifica, secondo Biermann, il prestigio di un modello, oltre al fatto che i record sono prontamente battuti dai modelli più recenti.

La missione per le sportive della casa coreana è quindi quella di avvicinare tutti al mondo delle prestazioni e far capire se ci possano essere le basi di interesse per una serie prestazionale per il futuro.  

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