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Oltre al rischio di una bolla e alla concorrenza crescente, un’altra minaccia potrebbe mettere il settore auto letteralmente ko: la possibile fine dei sussidi statali.
Secondo le previsioni di JPMorgan, le vendite di auto in Cina potrebbero subire un calo significativo nel 2026, con ripercussioni su oltre 100 produttori del Paese. Tutto dipenderà dalla decisione di Pechino di mantenere o meno sussidi in denaro e incentivi fiscali agli acquirenti di auto. “Prevediamo che le vendite al dettaglio di auto registreranno una crescita piatta nel 2025, in uno scenario rialzista”, ha dichiarato Nick Lai, responsabile della ricerca automobilistica per la regione Asia-Pacifico di JPMorgan. Tuttavia, secondo l’esperto, il mercato ha oltre il 50% di probabilità di assistere a un calo nel 2026, perché la domanda potrebbe essere stata anticipata dagli sussidi attuali.
L’ultima contrazione del settore automobilistico cinese risale al 2020, quando le case automobilistiche consegnarono 19,5 milioni di unità, in calo del 6,2% rispetto al 2019. Ma cosa potrebbe accadere nel 2026? La chiave sta nella possibile eliminazione dei sussidi e incentivi fiscali. “Storicamente, i sussidi governativi raramente creano nuova domanda, ma la anticipano solo”, spiega Lai.
Senza incentivi, la domanda di auto dipenderà dall’economia cinese e dalla fiducia dei consumatori. Attualmente, i sussidi di Pechino potrebbero aver anticipato di 1-2 milioni di unità la domanda futura. Ad esempio, gli acquirenti di veicoli elettrici possono ricevere fino a 20.000 yuan (circa 2.811 dollari) e quelli di auto a benzina fino a 15.000 yuan (quasi 2.100 dollari). Inoltre, gli EV sono esenti da un’imposta d’acquisto del 10%, destinata a salire al 5% a partire dal 2026 fino al ritorno al 10% nel 2028.
Secondo JPMorgan, le vendite totali di auto in Cina cresceranno del 6% nel 2025, raggiungendo 24,46 milioni di unità. I veicoli elettrici, che rappresentano oltre il 57% delle vendite totali, continueranno a guidare il mercato, anche se con un tasso di crescita più moderato rispetto al 2025. Il mercato auto cinese resta comunque afflitto da sovraccapacità e forti sconti per attrarre i clienti, a scapito dei margini di profitto.
A giugno, lo sconto medio per i veicoli era del 17,4%, scendendo poi a 16,7% a luglio, rimanendo stabile nei mesi successivi. La produzione totale di veicoli, tra autobus, camion e auto, potrebbe raggiungere 33 milioni di unità nel 2025, su una capacità stimata di 50 milioni. Anche il margine netto per veicolo mostra un impatto significativo: attualmente circa 5.000 yuan, potrebbe quadruplicare a 20.000 yuan grazie alle esportazioni, dove i prezzi sono più alti. Questo scenario evidenzia come le decisioni sui sussidi nel 2026 saranno determinanti per il futuro del mercato auto cinese.