Incentivi auto: allarme di Unrae e Federauto

Incentivi auto: allarme di Unrae e Federauto
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Il mancato rifinanziamento dei fondi per l’anno in corso rischia di bloccare le dinamiche positive di vendita degli ultimi mesi
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
8 ottobre 2020

Houston, abbiamo un problema, anzi due: da un lato, gli incentivi per l’acquisto delle nuove auto più richieste sono esauriti, dall’altro il Governo sembra intenzionato a non rifinanziarli, almeno per l’anno in corso.

Si spiega alla luce di tali premesse il grido d’allarme lanciato da Unrae e Federauto, che chiedono al Governo un intervento immediato per non danneggiare il mercato e compromettere livelli occupazionali e casse dell’Erario.

Il Governo non ha finora previsto il rifinanziamento degli incentivi per lo svecchiamento del parco auto nel testo di conversione in legge del ‘Decreto Agosto’ approvato dal Senato: «Si tratta - affermano le due Associazioni in una nota congiunta - di una scelta che sfiora l’autolesionismo, visto che gli incentivi già varati e presto esauriti non solo hanno ravvivato un mercato in fortissima crisi e salvato posti di lavoro, ma hanno prodotto in poche settimane un maggiore incasso per lo Stato e contribuito positivamente al PIL».

Si calcola infatti che le misure di sostegno all’acquisto abbiano infatti fruttato ulteriori 58 milioni di euro incrementali in gettito IVA, oltre ai maggiori introiti legati all’immatricolazione dei veicoli, tra cui l’IPT.

«I dati diffusi nei giorni scorsi sulla confortante ripresa del mercato grazie agli incentivi - continuano le Associazioni che rappresentano la filiera industriale e commerciale del settore automobilistico italiano - sono la dimostrazione tangibile di quanto sia efficace questo strumento. Rispetto a settembre dello scorso anno assistiamo, nello stesso periodo, all’immatricolazione di oltre 13.600 vetture in più (+9,5%) e ad un incremento del 47,4% di auto rottamate. Inoltre, il beneficio ambientale è palpabile: le emissioni medie di CO2 delle vetture immatricolate sono scese a livelli minimi (da 118,4 a 105,6 g/Km), circa l'11% in meno». 

Per Unrae e Federauto è necessario un intervento urgente, da parte del Governo e della politica, per sostenere il settore dell’auto, che vale il 10% del PIL nazionale e da cui dipendono migliaia di piccole e medie aziende, con decine di migliaia di posti di lavoro attualmente a rischio. 

«Chiediamo che i fondi esauriti o in via di esaurimento - concludono le due Associazioni - siano rifinanziati per i restanti mesi del 2020 con l'obiettivo di non disperdere i volumi incrementali ottenuti con gli incentivi e quindi assicurare un ritorno certo sull'investimento pubblico fatto continuando anche il cammino virtuoso intrapreso di riduzione delle emissioni ambientali». 
 

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