Kurnick, Jr., Penske: «In Italia bisogna puntare sull'usato. Internet? Uno strumento potentissimo»

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Emiliano Perucca Orfei
Robert H. Kurnick, Jr., presidente del colosso Penske Automotive Group, il più grande concessionario al mondo, si presenta agli operatori del Dealer Day illustrando strategie e soluzioni per rilanciare il settore auto in Italia
21 maggio 2014

 

Verona - Ed è arrivato quello che forse può essere considerato il momento più atteso dell'Automotive Dealer Day 2014. Stiamo parlando dell'incontro con Robert H. Kurnick, Jr., presidente del colosso Penske Automotive Group, il più grande concessionario al mondo (fatturato di oltre 14 miliardi di dollari).

 

Con più di 330 sedi tra Usa, Inghilterra, Germania, Italia e Australia, 40 brand, 18.000 dipendenti e una media di 340.000 auto vendute in tutto il mondo, Penske si presenta agli operatori del Dealer Day illustrando strategie e soluzioni per rilanciare il settore auto in Italia, partendo in primis dalla customer satisfaction.

Crisi: grande opportunità per ricominciare

«La recessione del comparto automotive - ha dichiarato Kurnick, Jr. - è una grande opportunità per voltare pagina, soprattutto in mercati tradizionali come l'Italia».

 

«Per noi l'Italia è un mercato strategico e non abbiamo paura di investirci, così come è successo in Inghilterra dieci anni fa. Per questo stiamo continuando a espandere la nostra presenza sul territorio italiano, che attualmente conta 10 mandati e 2 carrozzerie tra Milano Brianza e Bologna, e contiamo di intercettare ulteriori opportunità di acquisizione nei prossimi anni».

Concessionari: puntare sulla trasparenza

«Trasparenza e fiducia – ha continuato Robert H. Kurnick, Jr. - sono le principali sfide che i dealer devono affrontare per conquistare sempre più clienti e incrementare quindi le vendite. Una crescita che passa necessariamente dal capitale umano e dagli investimenti in formazione del personale, oltre che dal continuo confronto con i dipendenti».

 

Ma il successo del business passa anche dall'attrattività delle strutture e dalla web reputation. «Dal 2009 ad oggi solo negli Stati Uniti – ha concluso il presidente – abbiamo speso oltre 2,5 miliardi di dollari nelle nostre concessionarie e la nostra reputazione sul web è migliorata del 40% in un mercato dove oltre il 90% dei consumatori utilizza Internet per scegliere la sede di acquisto dell'auto e posta sui social le proprie valutazioni e commenti». 

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