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L'Italia, insieme a partner europei come la Germania, sta cercando di accelerare la revisione delle normative europee riguardanti la transizione verso un'industria automobilistica più sostenibile. La proposta di anticipare di un anno il tagliando Ue sulla legge per lo stop ai motori a diesel e benzina ha trovato sostegno tra diversi leader politici, tra cui Robert Habeck, dei Verdi, e Manfred Weber, dei Popolari, segnando un’alleanza strategica tra Roma e Berlino in un momento di crisi per il settore automotive.
Il ministro italiano Adolfo Urso ha accolto con entusiasmo il supporto di Weber, il quale ha confermato la disponibilità a discutere un anticipato intervento normativo per il 2025, rispetto al 2026 attualmente previsto. Questa mossa è vista come un tentativo di proteggere l'industria automobilistica europea, che si trova a dover affrontare non solo la transizione verso l'elettrico, ma anche la crescente competitività della Cina nel mercato globale.
Tuttavia, la proposta ha innescato un acceso dibattito all'interno del Partito Democratico. Infatti, l'eurodeputato Giorgio Gori ha espresso supporto all'iniziativa, ma la sua posizione ha suscitato reazioni contrastanti, in particolare da parte dell'eurodeputata ambientalista Annalisa Corrado, che sostiene invece l’elettrico come “tecnologia vincente”.
Bruxelles, dal canto suo, mantiene una posizione ferma, sottolineando la necessità di “raddoppiare gli sforzi per l'elettrificazione”. Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione europea, ha affermato che il quadro normativo attuale offre sufficiente “certezza per produttori e investitori”, evidenziando che non ci sono piani per una retromarcia sull'obiettivo di raggiungere veicoli a zero emissioni entro il 2035.