La mitica auto "313"di Paperino porta una sfiga terribile: 9 anni di guai giudiziari per un operaio

La mitica auto "313"di Paperino porta una sfiga terribile: 9 anni di guai giudiziari per un operaio
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L’uomo, di Cremona, aveva abbonato un amico per scherzo a una rivista Disney, ma dalla causa è partito un procedimento per sostituzione di persona, poi un altro, fino a una condanna
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4 maggio 2022

Una vera e propria odissea giudiziaria: due iscrizioni nel registro degli indagati, tre processi, due patteggiamenti e 13 mesi di reclusione nel giro di nove anni. Sono le conseguenze toccate a un operaio di 46 anni di Cremona, tutto per uno scherzo su Paperino. L’uomo, nel 2013 ha deciso di fare uno scherzo ad un amico, Stefano, abbonandolo senza avviso, e solo con una telefonata, alla rivista “Disney 313”, dedicata a Paperino e alla sua auto, una decappotabile rossa e blu di cui il personaggio dei fumetti è gelosissimo. Ma l'amico, una volta ricevuto il primo numero della rivista e il sollecito di pagamento, essendo all’oscuro dell’abbonamento, ha presentato una denuncia contro ignoti pensando a una truffa.

La Guardia di finanza, senza troppe indagini, era riuscita a risalire facilmente al numero di cellulare che aveva attivato l'abbonamento. L'operaio aveva risarcito 1000 euro per l'abbonamento, ma comunque era partito il procedimento per sostituzione di persona. Non solo, perché aveva anche dovuto prendere un avvocato e, non potendoselo permettere, aveva presentato istanza di gratuito patrocinio. Dopo aver ammesso la colpa, aveva patteggiato tre mesi con pena sospesa versando altri 600 euro all'ex amico come parte civile. Compilando l'autocertificazione, però, Fabrizio aveva segnalato i suoi lavori da operaio, ma non tutti: e così la Guardia di finanza l'aveva beccato, perché con i tre lavori non avrebbe avuto i requisiti per una difesa pagata dallo Stato. Nuova accusa, quella di aver falsificato l'autocertificazione, alla quale ha dovuto rispondere. Un altro procedimento con il gip che ha quindi revocato l'ammissione al gratuito patrocinio e condannato Fabrizio a 10 mesi con pena sospesa. Ma alla condizionale, con la condanna a tre mesi precedente, non aveva più diritto. La corte d'appello ha quindi impugnato la sentenza e la Cassazione ha stabilito che non aveva diritto alla condizionale. Alla fine, l'avvocato che segue l'uomo, Santo Maugeri, ha chiesto al giudice di poter tramutare la pena detentiva in lavori di pubblica utilità e l'ha ottenuto. Alla Provincia di Cremona l'operaio esasperato ha spiegato: "Non mi do pace. Per quello scherzo che ritenevo innocuo mi è capitato tutto questo. Mi dispiace".

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