La patente più cara d'Europa, e non solo. In Italia la burocrazia costa troppo

La patente più cara d'Europa, e non solo. In Italia la burocrazia costa troppo
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Secondo Assoutenti, i cittadini italiani spendono molto di più dei loro vicini europei per i documenti personali. E il servizio non è nemmeno più efficiente.
27 maggio 2025

In Italia, ottenere o rinnovare un documento personale può trasformarsi in un piccolo salasso. Lo dimostra una recente indagine di Assoutenti, che ha messo a confronto i costi della burocrazia in diversi Paesi europei. Il risultato è chiaro: l’Italia è tra le nazioni più care per il rilascio di passaporto, carta d’identità e patente di guida. E, come se non bastasse, spesso i tempi di attesa e la qualità del servizio non sono all’altezza delle cifre richieste.

Il passaporto italiano costa almeno 116 euro, cifra composta da un bollettino da 42,50 euro e da un contrassegno amministrativo da 73,50 euro. A questi si aggiungono eventuali costi extra per la richiesta tramite Poste Italiane (+14,20 euro) e per la consegna a domicilio (+9,53 euro). Un confronto con altri Paesi europei mostra l’enorme differenza: in Spagna bastano 30 euro, in Germania si va da 37,50 a 70 euro a seconda dell’età, mentre in Francia il costo è di 86 euro.

Ma il dato più sconcertante riguarda la patente di guida. In Italia rinnovarla può costare fino a 133 euro, tra marca da bollo, diritti della Motorizzazione, spese postali e visita medica obbligatoria. In Germania, invece, bastano 25 euro, in Spagna circa 45 (includendo la visita medica), e nel Regno Unito si parte da appena 16,58 euro online. In Francia il rinnovo è gratuito, salvo duplicati per smarrimento o furto.

Anche la carta d’identità elettronica ha un prezzo più alto che altrove: 22,20 euro in Italia contro i 12 euro spagnoli e la gratuità francese. Solo la Germania registra costi leggermente superiori, ma con una validità più lunga del documento.

Secondo Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, “gli italiani sono penalizzati da una burocrazia costosa e poco efficiente. I costi non sono giustificati da un servizio migliore: le attese per ottenere i documenti sono lunghe, gli appuntamenti difficili da fissare e la digitalizzazione, anziché semplificare, spesso complica ulteriormente”.

Il vero paradosso è che mentre il resto d’Europa investe in servizi pubblici digitali accessibili e rapidi, l’Italia sembra ancora ancorata a una visione vecchia e farraginosa della pubblica amministrazione. Le procedure online sono spesso complesse, l’utilizzo di strumenti come SPID o CIE non è alla portata di tutti e l’esperienza utente resta lontana dagli standard europei.

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