La retro (con grattata) dell'idrogeno colpisce ancora: Stellantis alza bandiera bianca

La retro (con grattata) dell'idrogeno colpisce ancora: Stellantis alza bandiera bianca
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Il responsabile prodotto Fedele Ragusa chiarisce la nuova strategia per i veicoli commerciali: priorità all’elettrico e all’ibrido, mentre l’idrogeno finisce in stand-by
12 luglio 2025

Nel contesto della transizione energetica, Stellantis rivede le proprie strategie e mette un freno deciso allo sviluppo dei veicoli a idrogeno, almeno nel breve periodo. A dirlo chiaramente è Fedele Ragusa, responsabile prodotto della multinazionale automobilistica, che ha spiegato a Fleet News perché il gruppo ha deciso di rallentare la spinta su questa tecnologia: “Non è il momento giusto per puntare sull’idrogeno. Mancano investimenti nelle infrastrutture e negli incentivi da parte degli Stati, quindi non lo stiamo promuovendo commercialmente”.

Il gruppo Stellantis – che comprende marchi come Peugeot, Citroën, Fiat e Opel– ha finora sviluppato alcune versioni a celle a combustibile per i propri veicoli commerciali leggeri. In particolare, nel Regno Unito è disponibile una variante a idrogeno del grande Movano, mentre il lancio del Vivaro a idrogeno è atteso entro l’anno. Entrambi sono già presenti in alcuni mercati con guida a sinistra.

Tuttavia, l’obiettivo originario di diventare un costruttore a emissioni zero entro il 2030 – fortemente voluto dall’ex CEO Carlos Tavares – è stato ridimensionato. Al suo posto prende forma una nuova visione basata su una strategia multi-energia, che integra motori elettrici, termici e anche “qualcosa nel mezzo”, secondo quanto dichiarato da Ragusa. Il riferimento è alle soluzioni ibride plug-in o con range extender, ritenute ora opzioni più concrete per una transizione graduale.

L'elettrico? Sì, ma su misura per i van

Per quanto riguarda i veicoli elettrici a batteria (BEV), Stellantis sta lavorando per ottimizzare tre aspetti chiave: efficienza delle celle, leggerezza e densità energetica. Se la ricarica rapida rimane importante per le auto, per i veicoli commerciali il discorso cambia. “I van tornano alla base, quindi la priorità non è il fast charge su strada, ma una ricarica efficace in deposito”, ha spiegato Ragusa.

In quest’ottica, tutti i veicoli commerciali elettrici del gruppo saranno dotati di ricarica AC trifase da 22 kW di serie, in linea con le infrastrutture che molte flotte stanno installando nei propri hub. Questo upgrade consente una ricarica completa in circa sei ore, la metà rispetto alla precedente architettura da 11 kW. Un tempo perfetto per garantire la disponibilità del mezzo a inizio turno, senza stress per la logistica.

La messa in pausa dello sviluppo dell’idrogeno nei veicoli commerciali di Stellantis non significa un addio definitivo alla tecnologia, ma un congelamento strategico. Senza una rete capillare di rifornimento e senza politiche pubbliche che incentivino l’acquisto e l’uso di questi veicoli, ogni investimento rischia di restare marginale. La linea del gruppo è chiara: si investe dove ci sono condizioni reali per la diffusione su larga scala.

 

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