F1. Ferrari, Alpine o altro: quale sarà il futuro di Christian Horner dopo l’addio alla Red Bull?

F1. Ferrari, Alpine o altro: quale sarà il futuro di Christian Horner dopo l’addio alla Red Bull?
Pubblicità
Quale sarà il futuro di Christian Horner in Formula 1 dopo l'improvviso divorzio dalla Red Bull?
11 luglio 2025

La separazione tra Christian Horner e la Red Bull ha sconvolto l’ambiente della Formula 1. Non poteva che essere così, visto che rappresenta la fine di un sodalizio cominciato agli albori della storia della scuderia di Milton Keynes, nel 2005. Ma quale potrebbe essere il futuro di Horner lontano dal team che ha portato al successo? Difficile immaginarsi che un manager della sua esperienza – e con il suo palmares – possa rimanere sul mercato per molto, anche se a pesare nel suo futuro c’è il processo riguardo al comportamento inappropriato di cui è stato accusato da una dipendente della Red Bull, destinato ad andare in scena a inizio 2026.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

La tentazione di accostare il nome di Christian Horner alla Ferrari, alla luce delle recenti voci sulla precarietà di Fred Vasseur al comando della Rossa, è forte. Ma non parrebbe che il manager inglese sia un’opzione sul tavolo per la Ferrari. Che, come ammesso dallo stesso Horner di recente, in passato, prima di Vasseur, lo aveva contattato per sondare il terreno. Ma all’epoca, ben prima dello scandalo che lo ha coinvolto a inizio 2024, il sodalizio tra Horner e la Red Bull era ancora solido, apparentemente inscalfibile. L’ipotesi di un Horner team principal di Lewis Hamilton in Ferrari, per quanto di fortissimo impatto, è destinata con tutta probabilità a restare tale, senza riscontro nella realtà.

Viene invece da pensare che l’Alpine possa valutare concretamente l’opzione Horner. Tra l’inglese e Flavio Briatore c’è un certo feeling, come è inevitabile che sia tra due manager senza scrupoli, fatti della stessa pasta. Briatore ha speso parole al miele per Horner dopo l’ufficializzazione del suo divorzio dalla Red Bull, e non ci stupiremmo se ci fossero già contatti in corso tra i due. L’arrivo di Steve Nielsen, ex FIA, come managing director, d’altronde, non esclude la possibilità che Horner varchi i confini di Enstone. Il suo CV – oltre a team principal, era anche CEO della scuderia Red Bull – parla per lui.

In Alpine potrebbe servire una figura che, oltre al lato operativo, abbia un’esperienza comprovata nella gestione di un’azienda. Ma nel gruppo Renault, controllante del team, in questo momento c’è decisamente altro a cui pensare. L’addio del CEO Luca De Meo, che ha scelto di spostarsi nell’ambito del lusso diventando numero uno di Kering, ha creato un vuoto di potere all’interno del gruppo, che, stando alle recenti indiscrezioni del Financial Times, potrebbe essere colmato da un CEO ad interim, forse il responsabile di Dacia, Denis Le Vot. Il 15 luglio, d’altronde, De Meo lascerà a tutti gli effetti le redini. Il futuro CEO dovrà valutare attentamente la situazione dell’Alpine F1, che in questo momento è ultima nel mondiale costruttori. Il fatto di aver smantellato il reparto motori di Viry-Chatillon, passando ai motori Mercedes nel 2026, potrebbe facilitare un’eventuale cessione del team a terzi.

Horner, in ogni caso, non ha fretta. Visto come gira il fumo in Formula 1 a livello di gardening, è difficile che possa accasarsi altrove prima della fine del 2025. E in fondo le migliori occasioni potrebbero arrivare nel 2026. Come è inevitabile che sia all’inizio di un nuovo ciclo tecnico, qualcuno sbaglierà il progetto, infilandosi in un ginepraio. Horner potrebbe essere un ottimo candidato per cannibalizzare il posto di chi alla guida di un team ha deluso. E in questo senso, le possibilità sono davvero molteplici. Una cosa è certa: Horner non resterà fuori dai giochi per molto. Perché, per quanto possano essere discutibili i suoi modi e inaccettabili certi comportamenti, in F1 si sa muovere alla perfezione, da squalo qual è.

Pubblicità