La tragedia nel cuneese: 5 giovanissimi hanno perso la vita, 4 i feriti, dopo il volo dal Defender

La tragedia nel cuneese: 5 giovanissimi hanno perso la vita, 4 i feriti, dopo il volo dal Defender
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Il sindaco del Comune di Castelmagno (una sessantina di abitanti): "Abbiamo perso metà del nostro futuro. Bastava un cartello che segnalasse quella curva"
13 agosto 2020

Basta guardare le immagini di quello che resta del Land Rover Defender 130 per capire le dimensioni di una tragedia. Un’auto coriacea per definizione che, però, è finita accartocciata come carta di caramelle dopo il tremendo volo costato la vita a quattro giovanissimi. “Abbiamo perso la metà della nostra futura generazione” – ha detto con una frase che fa riflettere, che sembra banale, ma che è invece fortemente indicativa, il sindaco del piccolissimo comune di Castelmagno, Alberto Bianco.Le giovanissime vittime – si legge nel tragico bollettino dell’Ansa - avevano trascorso la serata all'Alpe Chastlar, a guardare le stelle da uno dei punti più panoramici dell'alta Valle Grana, nel Cuneese. Si erano trovati in piazza.

Al ritorno il conducente del fuoristrada, forse per una manovra sbagliata o per una distrazione, ha perso il controllo dell’auto finendo nel precipizio. C'era un 24enne di Savigliano, Marco Appendino, alla guida del fuoristrada precipitato. Le altre vittime sono i fratelli E. e N. M., di 11 e 17 anni, di San Sebastiano di Fossano, Camilla Bessone (16 anni) e S. G. (14 anni), di San Benigno di Cuneo. Tra i 4 feriti le condizioni più gravi sono quelle di un 24enne, sempre di Savigliano, ricoverato al Cto di Torino in prognosi riservata per un trauma vertebrale. Sveglio e cosciente, dovrà essere operato per stabilizzare della colonna. Non si hanno ancora notizie dell'altro ferito elitrasportato in codice rosso all'ospedale Santa Croce di Cuneo, un 17enne di Verzuolo. Entrambi non sarebbero comunque in pericolo di vita”.

Un bilancio agghiacciante. E’ stata una fatalità dalle conseguenze terribili, anche se l’esatta dinamica dell’accaduto dovranno ricostruirla le autorità competenti. Il Defender era omologato per sei persone, ma bordo del mezzo però se ne trovavano nove, secondo quanto emerge dai primi accertamenti dei carabinieri intervenuti sul posto con vigili del fuoco, 118 e soccorso alpino. “È una di quelle tragedie che succedono non perché i ragazzi hanno bevuto, ma per una fatalità – ha proseguito il sindaco di Castelmagno - Me lo hanno assicurato i carabinieri. Quel fuoristrada avrà forse fatto i 15 chilometri orari. Giovani bravissimi, lavoratori. Mi assumo le colpe, indirettamente, perché io rappresento lo Stato: mi sento responsabile, ma anche impotente. Bastava un cartello che segnalasse la curva, forse non sarebbe successo. Castelmagno è un comune di 54 abitanti che ha 25-30 chilometri di strade da tenere in ordine, con pochissimi trasferimenti dallo Stato,e mi rendo conto diverse volte la segnaletica è carente…Fossi ricco, metterei cartelli di tasca mia, ma sono un insegnante, faccio il sindaco gratis come assessore e consiglieri”.

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