Libra e Lybra: ai banchieri piace di più la berlina Lancia della rischiosa moneta di FB

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La nuova valuta digitale di Facebook, approvata da Zuckerberg ma ancora senza norme specifiche, crea malumore tra le grandi Banche centrali e richiama alla mente la berlina Lancia di fine anni Novanta
25 giugno 2019

I più giovani e neopatentati non conoscono Lancia Lybra, se non per sentito dire, ma avranno a che fare con la Libra, la moneta globale di Facebook, fresca di annuncio.

Cambia una lettera nel nome, tra l’auto Lancia nata circa venti anni orsono e questo nuovo strumento che potrebbe spopolare, nel mondo dove l’economia passa anche dai social, usando i dispositivi mobili e non più le banconote in portafoglio. La finanza classica non approva. Per quanto di poco successo fuori Italia, a molti banchieri americani ed europei piace certo molto più la Lybra italiana, che la Libra di Facebook. I motivi sono quelli di interesse, perché la valuta digitale toglierebbe lavoro al classico sistema bancario, ma anche di sicurezza globale e tutela alle frodi.

In attesa di sapere quale autorità di vigilanza avrà l’onere di controllare i flussi e i valori della moneta Libra, ricordiamo allora l’auto Lybra. Chissà quante Libre costerà, acquistarne una usata. Oggi sul mercato dell’usato berlina o familiare quotano davvero molto poco. Si parte da qualche centinaio di euro, quando nuova poteva arrivare a costare persino oltre i 50 milioni di lire (anche qui, una sola lettera rispetto alla nuova valuta social) la Lybra in allestimento top.

 

Eppure al tempo la Lybra era una vettura di buon livello, soprattutto nell’immagine. Pianale e motorizzazioni ultra-condivise in tutto con mamma Fiat, prestazioni nella media di mercato, ma taglio signorile, con tante cromature e interni pregiati, rispetto alle cugine Alfa (156) o Fiat (Marea).

La Lybra Lancia ha fatto il proprio piccolo successo soprattutto con i motori Jtd. I 1900 Euro2 o Euro3 da 110/115 CV e poco oltre. A livello di uso aziendale, in crescita al tempo, si spingeva anche su motori più potenti con cinque cilindri, come il 2.4 JTD o il 20 valvole a benzina, arrivando ai 150 CV.

 

Cessò di essere in gamma con il 2006 (niente Euro4) e, a dirla tutta, ha fatto lavorare bene l’autoriparazione con le sue manutenzioni ordinarie e straordinarie. Tra le sue rarità, anche quell’impianto iniezione Hitachi, sul motore 1.8 16 V benzina. La sola centralina MFI ibrida di una di quelle Lybra, potrebbe valere più della quotazione di auto intera, in virtù della rarità.

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