Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto spostano il blocco Euro 4 al 2021

Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto spostano il blocco Euro 4 al 2021
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Daniele Pizzo
Posticipato all’1 gennaio 2021 causa emissioni ridotte dal lockdown e previsioni negative per l'economia
31 luglio 2020

Le regioni aderenti all’accordo del Bacino Padano per la qualità dell’aria - Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto – hanno deciso di posticipare al prossimo anno il blocco delle vetture Euro 4 Diesel che sarebbe dovuto scattare dall’1 ottobre 2020.

Lo stop alle vetture a gasolio Euro 4 nelle regioni interessate dall’accordo è stato spostato all’1 gennaio 2021.

Lo hanno deciso gli assessori regionali durante i lavori del tavolo del Bacino Padano, che si sono tenuti in videoconferenza: «Vista la delicatezza del tema, i presidenti delle Regioni si erano già sentiti nei giorni scorsi per condividere questa scelta, ovvero lo slittamento del blocco dei diesel euro 4 dal primo ottobre, come sarebbe previsto dall'accordo di Bacino Padano, al primo gennaio 2021 e questo è supportato da una serie di motivazioni. La prima è che siamo in una condizione di emergenza straordinaria legata al Covid, che ha avuto alcuni effetti», è stato riferito dagli assessori.

«C'è stata una minore quantità di inquinanti immessi in atmosfera (durante il lockdown, ndr). Ci sono anche le considerazioni sulla proroga dell'emergenza fino al 15 ottobre e l'incertezza di quello che sarà il futuro, soprattutto dal punto di vista economico. In autunno ci saranno sicuramente vincoli per l’utilizzo del trasporto pubblico locale, legati anche a norme sul distanziamento e alla tutela sanitaria, che renderanno più sicuri gli spostamenti sui mezzi privati rispetto a quelli pubblici. Inoltre, la persistenza dello smartworking ridurrà necessariamente la mobilità dei lavoratori. Sarà importante lavorare non solo sulla mobilità, ma anche su altre misure, tra cui certamente sugli impianti di riscaldamento, in particolare su quelli a biomassa, che abbiamo visto essere il punto più critico per le polveri, così come la mobilità rimane il punto più critico per gli ossidi di azoto», è stato detto alla fine dei lavori.

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