Maserati, l'azienda in cui gli italiani sognano di lavorare

Maserati, l'azienda in cui gli italiani sognano di lavorare
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  • di Luciano Lombardi
Ha conquistato il sesto posto nella classifica delle aziende in cui, potendo scegliere, si vorrebbe lavorare. Il perché? Atmosfera di lavoro piacevole, benefit e utilizzo delle tecnologie più recenti
  • di Luciano Lombardi
22 luglio 2020

I sondaggi, talvolta, rivelano molte più cose di quelle che intendono comunicare. Uno di questi casi è rappresentato dalle ricerche sul mondo del lavoro e suli desideri del campione interpellato di lavorare una determinata azienda.

Questo genere di ricerche, infatti, si inserisce certamente nel comparto delle professioni e dell'occupazione, ma finisce per avere anche riflessi molto più ampi che si estendono fino al brand, alla percezione del marchio.

L'ultima in odine di tempo Randstad Employer Brand 2020, realizzata su un panel di 150 aziende, con oltre 1.000 dipendenti e sede in Italia, e un campione di 6.300 intervistati, fra i 18 e i 65 anni.

Se oggi ne parliamo qui è perché nel suo oggetto, cioè la classifica delle aziende che gli italiani sognano di far diventare il loro posto di lavoro ce n'è anche una del nostro settore.

Si tratta di Maserati, che compare al sesto posto tra i luoghi di lavoro preferiti, per via dell'attrattività generata dall'ottima reputazione che si è saputa guadagnare nel tempo, così come per l'atmosfera di lavoro piacevole, per i benefit e per l'utilizzo delle tecnologie più recenti

“Siamo orgogliosi dei risultati di questo sondaggio, ma in particolar modo dell’atmosfera che si respira nella nostra Azienda. Il 2020 è, infatti, l’anno che segna l’inizio della Nuova Era Maserati” sottolinea Davide Grasso, Chief Executive Officer Maserati in una dichiarazione ripresa dall'Ansa. “Stiamo affrontando un nuovo corso con grande energia: ambizione, innovazione e passione guidano il lavoro di tutti i dipendenti. Siamo una squadra coraggiosa, orgogliosa della sua storia tutta italiana e audace nel guardare con impegno il futuro che ci attende.”

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