Mercato Italia: a marzo +497,2%, ma è pesce d’aprile…

Mercato Italia: a marzo +497,2%, ma è pesce d’aprile…
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
L’incremento pazzesco registrato nel terzo mese 2021 va interpretato: non è un improvviso boom, ma effetto del confronto con il deprimente marzo 2020, primo dell’era Covid
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
1 aprile 2021

Piano con lo spumante: il dato all’apparenza esaltante, con un +497,2% registrato a marzo grazie alle 169.684 vetture vendute, non è indice di mercato improvvisamente rifiorito quanto il riflesso del confronto con marzo 2020 che verrà ricordato, con le immatricolazioni scese a sole 28.415 unità, come il primo mese segnato dalla pandemia.

Più correttamente, il paragone andrebbe allora compiuto con marzo di due anni fa, rispetto al quale la crescita di oggi sparisce e si torna in terreno negativo, al -12,7%. 

Il primo trimestre 2021 si ferma a 446.978 immatricolazioni, pari al +28,6% sullo stesso periodo 2020, ma anche al -16,9% rispetto a gennaio-marzo 2019.

L’analisi della struttura del mercato a marzo, ancora rispetto al 2019 per il non proponibile confronto con marzo 2020, sotto il profilo degli utilizzatori evidenzia un andamento dei privati in linea fra i due periodi e una quota di mercato che sale al 61,3% (+6,9) con circa 105.000 vetture; grazie al sostegno degli incentivi governativi, i privati nel trimestre chiudono al 64,5% di quota.

Le autoimmatricolazioni perdono in marzo 1/3 dei volumi, fermandosi a poco più del 10% di quota di mercato, allineata a quella del trimestre; la flessione molto contenuta nel mese (-4,5%) consente al noleggio a lungo termine di salire al 17% di quota (16,1% in gennaio-marzo), mentre con un calo di oltre il 55%, le 10.500 vetture immatricolate dal noleggio a breve termine lo portano al 6,1% di quota (3,8% nel 1° trimestre); infine, le società, con un leggero segno positivo rispetto al marzo 2019, salgono al 5,5% di rappresentatività (5,2% nel gennaio-marzo 2021).

Ibride, sorpasso sul diesel

Le alimentazioni confermano la fortissima ascesa delle ibride che grazie agli incentivi, a marzo si confermano come la seconda motorizzazione preferita dagli italiani: con il 27% di quota, sorpassano il diesel in progressivo calo, ora al 24,4% di rappresentatività; nel cumulato, le ibride sono al 26,8% di quota e il diesel del 25,4%.

Stabile al primo posto il motore a benzina, al 31% a marzo e al 33,1% nel trimestre; il metano sale al 2,6% di quota (2,3% nel cumulato), il GPL è al 6,1% (5,8% in gennaio-marzo), mentre gli incentivi per le vetture a bassissimo impatto evidenziano in marzo un boom per le plug-in, ora al 4,5% di quota e per le BEV, al 4,3% (3,6% e 3% di quota nel cumulato).

Continuano le ottime prestazioni di Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Fiat 500 ibride, ai primi tre posti nel segmento mild/full hybrid; tra le PHEV, Jeep Renegade e Jeep Compass plug-in conquistano le prime due posizioni di classifica e Fiat 500 è il secondo modello più venduto tra quelli elettrici.

Il Gruppo Stellantis, nel complesso, totalizza nel mese 68.449 immatricolazioni (+742,4%) con quota di mercato del 40,3%, attenendo una crescita superiore a quella del mercato nel suo complesso ed una performance migliore rispetto agli altri Gruppi; da inizio 2021, le immatricolazioni complessive sono 180.411 (+25,8%), con quota di mercato del 40,4%.

Nella top ten di marzo troviamo otto i modelli Stellantis: Fiat Panda sempre in testa (10.915 unità), seguita da Jeep Renegade (5.343), che recupera ben quattro posizioni rispetto a febbraio; terzo posto per Lancia Ypsilon (5.093) e quarto per Fiat 500X (4.997), che guadagna tre posizioni; ancora, quinta posizione per Fiat 500 (4.779), settima per da Citroen C3 (4.132), nona e decima per Opel Corsa (3.382) e Peugeot 208 (3.243).

Crossover e fuoristrada al top

Per i segmenti, a marzo le city car si confermano al 15,7% di quota (17% nel cumulato), le utilitarie salgono al 38,8%, in linea con il 39,1% del trimestre; le medie (C) ridimensionano la quota al 29,6% (29% in gennaio-marzo), mentre il segmento D sale al 13,7% (12,8% nel cumulato); stabili all’1,8% nel mese le vetture del segmento E e quelle del segmento F allo 0,3%.

Fra le carrozzerie, prosegue il ridimensionamento delle berline, al 44,1% nel mese, delle station wagon al 4,1%, dei monovolume e delle multispazio; in parallelo, non si ferma la crescita di crossover e fuoristrada, che in marzo coprono quasi la metà delle vendite (48% nel mese e 46,9% nel cumulato) e quella delle sportive (cabrio, spider e coupé).

Sul fronte dei canali di vendita, confrontando marzo 2021/2019, sono in flessione la domanda dei privati (-1,5%), le immatricolazioni a società (-22,5%) e noleggio (-28,7%); nel periodo trimestre i cali sono dell’ -8,6%, del -26,8% e del -30,8%. Nel primo trimestre 2021, le quote di mercato sono così divise: privati 64,9%, società 14%, noleggio 21,1%.

Negli ultimi tre giorni del mese è stato immatricolato il 32,8% del totale; le auto-immatricolazioni di Case e concessionari, secondo le elaborazioni sui dati Dataforce, valgono il 9,2% dei volumi di vendita mensili.

Tra le aree geografiche il Nord-Est recupera rappresentatività portandosi al 32,2% di quota (30,1% nel cumulato) grazie alla spinta del noleggio, senza il quale perderebbe quasi 10 punti, coprendo il 22,8% del totale mercato; il Nord-Ovest è al 29,6% di share, in linea con il 30% del trimestre; abbastanza stabili nel mese e nel cumulato area meridionale ed isole, mentre il Centro-Italia a marzo si posiziona al 21,6% di quota, in crescita rispetto al 2019 (22,6% nel 1° trimestre).

Le emissioni medie di CO2 in marzo scendono a 122,7 g/km dai 135,8 di marzo 2020 (e dai 143,6 di marzo 2019); nel trimestre le emissioni si attestano a 125,5 g/km, in calo dell’8,3% sullo stesso periodo 2020.

L’analisi delle immatricolazioni per fascia di CO2 evidenzia la fortissima crescita di quota delle vetture da 0 a 20 e da 21 a 60 g/km e l'incremento per quelle da 61 a 135 g/km; in flessione la fascia da 136 a 190 g/km e quelle penalizzate dal malus oltre i 190 g/km di CO2 .

Infine, a marzo si sono registrati 331.779 passaggi di proprietà (-12,7% sullo stesso mese 2019), che portano il trimestre a 894.069 trasferimenti (-20,3% sul 2019).

I commenti delle Associazioni

«Dopo le performance negative di gennaio e febbraio - afferma Paolo Scudieri, Presidente di Anfia - il segno positivo di marzo è falsato dal confronto con un marzo 2020 senza precedenti in termini di performance negativa, frutto dello shock generato dallo scoppio dell’emergenza sanitaria nel nostro Paese. Nel più sensato rapporto con marzo 2019, le immatricolazioni in calo del 12,7% rivelano che gli effetti della pandemia, con l’Italia divisa in zone rosse e arancioni, influiscono ancora sulla ripresa del settore, complice un quadro economico ancora incerto. Appare fondamentale nel breve termine per sostenere la ripresa e proseguire sulla strada dello sviluppo sostenibile il rifinanziamento degli incentivi per le vetture di fascia 61-135 g/km di CO2, prossimi all’esaurimento, e per i veicoli commerciali leggeri, oltre a rendere strutturali, in un orizzonte temporale più ampio, fino al 2026, l’ecobonus per le vetture fino a 60 g/km di CO2».

«Il continuo calo delle immatricolazioni - sottolinea Michele Crisci, Presidente dell’Unrae - che va ovviamente misurato sul 2019, preoccupa sempre più il mercato e le imprese. A fronte di questi dati, il rifinanziamento degli incentivi è una necessità non ignorabile da parte del Governo, facendo risparmiare all’ambiente decine di migliaia di tonnellate di CO2, e nel contempo velocizzando la transizione verso le nuove motorizzazioni a bassissimo impatto che per la prima volta in Italia a febbraio, nel caso delle ibride, hanno superato le vendite di diesel. Ma la diffusione di auto BEV e PHEV, oggi a una quota di poco inferiore al 9%, è rallentata dalla carenza di infrastrutture di ricarica: l’Italia con 2,7 punti di ricarica per 100 km è al sedicesimo posto in Europa ed è lontana dalla Germania, che pur essendo fra le prime sei del ranking con 6,9 punti ricarica per 100 km, nei giorni scorsi ha annunciato un piano di 5,5 miliardi di euro per finanziare la realizzazione di colonnine di ricarica. Il PNRR è l’occasione per accelerare la svolta green nella mobilità, sulla quale già da anni le Case automobilistiche investono grandi risorse in ricerca e sviluppo».

«Il rimbalzo di marzo era atteso - dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto - e la comparazione con i dati anomali di marzo 2020 non è molto significativa; va comunque evidenziato che il differenziale tra il primo trimestre 2021 sul 2019 sarebbe stato ulteriormente negativo se non ci fossero stati gli incentivi alla rottamazione: quindi in assenza di un rifinanziamento di tali contributi, sia fascia 0-60 che 61-135 g/km CO2, le preoccupazioni restano molto forti. Come già illustrato nell’ultima conferenza stampa organizzata cn Anfia ed Unrae, servono politiche economiche e ambientali organiche e sinergiche in grado di spingere il rinnovo del parco circolante auto, tra i più vecchi d’Europa e con anzianità media di 11,5 anni. Chiediamo un intervento urgente per continuare il percorso avviato con l’adozione dei contributi alla rottamazione per l’acquisto di veicoli fino a 135 g/km di CO2, senza abbandonare il principio cardine secondo cui tutte le ultime tecnologie disponibili contribuiscono efficacemente al taglio delle emissioni climalteranti. Unitamente a scelte strategiche in chiave di allineamento della fiscalità sull’auto aziendale ai livelli europei e sviluppo delle infrastrutture di ricarica ultraveloce High Power Charge per veicoli elettrici e plug-in. Queste misure sarebbero capaci di innestare la marcia giusta per un cambio di velocità, propedeutico all’uscita dalla crisi provocata dalla pandemia».
 

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