Mercato italiano dell’auto: ad ottobre -12,4%

Mercato italiano dell’auto: ad ottobre -12,4%
Pubblicità
Il mercato dell’auto in Italia, con un -12,4%, fa registrare ad ottobre un risultato meno negativo rispetto ai mesi precedenti. La flessione delle vendite rimane comunque ancora troppo pesante
5 novembre 2012

Continua a soffrire il mercato italiano dell’auto, che ad ottobre ha fatto registrare un calo del 12,4%. Questo risultato, sebbene risulti meno pesante rispetto ai dati registrati nei mesi scorsi, testimonia ancora una volta le difficoltà di un settore  - quello dell’auto - che necessiterebbe della dovuta attenzione da parte del Governo, dal momento che vale diversi punti di PIL e offre migliaia di posti di lavoro.

Jacques Bousquet, Presidente dell'Associazione delle Case automobilistiche estere in Italia (Unrae), in merito alla flessione del mercato registrata ad ottobre nelle immatricolazioni di auto ha dichiarato: «Undici mesi consecutivi in caduta libera a due cifre in cui il Governo non ha saputo, potuto o voluto intervenire.»

«E con l'avvicinarsi dell'inevitabile vuoto legislativo che precede le elezioni, è difficile prevedere a breve un'inversione di tendenza. L'insostenibile pressione fiscale sulle famiglie le tiene lontane dai consumi di ogni tipo e l'incubo occupazione ormai si estende anche sulla filiera dell'auto.»

«In media una concessionaria al giorno sta chiudendo, saranno 350 alla fine dell'anno, con 150 nuovi disoccupati alla settimana solo dal sistema distributivo. Tuttavia, in rapporto alle altre aree di crisi del Paese, sono numeri che non fanno rumore perché non concentrati in un'unica area come Termini Imerese, Taranto o Portovesme.»

«Nonostante questo contesto, le Case estere non lesinano i loro sforzi in termini di proposte di nuovi modelli sul mercato italiano, accompagnati da forti promozioni e incentivi commerciali. Paradossalmente questo è il momento migliore nella storia dell'auto per cambiare la propria vettura. Il vero problema resta la pressione fiscale cui sono sottoposte le famiglie.»

Argomenti

Pubblicità