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Secondo quanto riportato da Manager Magazin, Mercedes e BMW sarebbero vicine a finalizzare un accordo storico: la Casa dell’Elica fornirebbe a Stoccarda i propri motori a quattro cilindri per alcuni modelli ibridi plug-in e range extender.
Una fonte interna a Mercedes ha parlato di un “passo strategico fondamentale per tagliare i costi di sviluppo”, in un momento in cui la Stella sta affrontando una fase complicata. I dati finanziari diffusi a fine luglio hanno mostrato utili dimezzati e vendite in calo, penalizzate da due fattori chiave: i dazi imposti dagli Stati Uniti e la domanda di auto elettriche inferiore alle attese.
In questo scenario, la necessità di offrire una gamma più flessibile, che affianchi ai modelli a batteria anche soluzioni ibride, plug-in e con range extender, diventa cruciale.
Per la nuova CLA, Mercedes ha sviluppato un quattro cilindri 1.5 turbo con tecnologia mild hybrid a 48V, ma questa unità non sarebbe adatta a sistemi PHEV o range extender. Qui, entrerebbe in gioco il BMW B48, un due litri turbo già ampiamente collaudato, capace di adattarsi anche a installazioni longitudinali e quindi ideale per diverse piattaforme Mercedes.
L’ipotesi di una collaborazione con Geely – già partner di Daimler – sarebbe invece stata accantonata, principalmente a causa dei dazi, che renderebbero troppo costoso importare i propulsori dalla Cina. Inoltre, secondo la ricostruzione della stampa tedesca, i primi contatti risalirebbero a circa un anno fa, quando i CEO Ola Källenius (Mercedes) e Oliver Zipse (BMW) avrebbero discusso direttamente dell’accordo. Da allora, un team congiunto di ingegneri starebbe lavorando sui dettagli tecnici.
Il piano prevederebbe l’avvio della fornitura già nel 2027, con motori prodotti nello stabilimento BMW di Steyr, in Austria. Inoltre, per il mercato americano non si esclude addirittura una produzione locale, così da aggirare il nodo dei dazi.
Al momento non c’è alcuna conferma ufficiale da parte delle due Case e l’ipotesi riguarda esclusivamente i quattro cilindri a benzina. Tuttavia, l’accordo potrebbe successivamente allargarsi anche ai diesel o ad altre tipologie di powertrain, aprendo la strada a una collaborazione industriale che, fino a ieri, sembrava fantascienza.