Mercedes Polar Sun, Day 2: dalla casa di Babbo Natale ai canyon di Alta con la GLE

Mercedes Polar Sun, Day 2: dalla casa di Babbo Natale ai canyon di Alta con la GLE
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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
Oulu-Alta: prosegue il nostro viaggio verso Capo Nord, passando per la città di Santa Claus, non senza incontri ravvicinati inaspettati a bordo della GLE AMG Coupé | <i>M.Valenti, Alta</i>
  • Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
11 luglio 2015

Alta (Norvegia) - Per fortuna ad Oulu utilizzano tendaggi pesanti. Del resto le ore di sonno a disposizione sono davvero poche. E ci mancava solo la luce che inonda le notti dell’estremo nord a mandare all’aria il nostro meritato riposo.

 

Al di là delle centinaia di chilometri percorsi in poche ore è proprio la luce a scombussolare l’orologio biologico di tutti. Alle due di notte finiamo di mangiare qualcosa ma una volta usciti in strada sembra ancora sera. Il cielo è chiaro ed è davvero difficile entrare nell’ottica che è arrivato il momento di andare a letto.

 

In ogni caso ci sforziamo di prendere sonno e la mattina seguente siamo in piedi di buon ora più carichi che mai. E abbiamo più di un motivo per esserlo. Nelle prossime ore infatti non solo ci spingeremo nel cuore del Circolo Polare Artico, ma soprattutto lo faremo al volante più che di un’auto di una vera e propria supercar. In garage ci aspetta una Mercedes GLE AMG S Coupé fresca fresca di fabbrica, appena restituita dalle preziose mani degli uomini di Affalterbach. La GLE Coupé infatti è appena stata presentata da Mercedes e noi abbiamo il privilegio di guidarla in anteprima, per di più nella versione più esclusiva e potente.

 

Pensata per non lasciare più il campo libero alla BMW X6, la GLE Coupé traghetta la Casa di Stoccarda nel mondo delle SUV sportive, con tetto super inclinato e look da super sportiva di razza. Impressionanti soprattutto le ruote da 22 pollici con gomme “mostre" da 325 (!). La versione AMG, aggressiva oltre ad ogni immaginazione, nasconde sotto al cofano l’incontenibile V8 biturbo da 5.5 litri in grado di sprigionare la bellezza di 585 CV e 760 Nm. Completano il ritratto di famiglia trazione integrale 4Matic e cambio AMG Speedshift Plus 7G-Tronic a sette rapporti.

Più a nord di Babbo Natale

Mercedes GLE Polar Sun trip (81)
Nel percorso tra Oulu e Alta non c'è l'ombra di un'autostrada

 

In un attimo ci ritroviamo a bordo di questa belva pronti a partire. Il volante è piccolo al punto giusto, con un corona spessa, parzialmente rivestita in pregiata Alcantara. Ci accolgono i sedili sportivi AMG, ben profilati ma non meno confortevoli di quelli di una più pacifica GLE a gasolio. Giriamo la chiave - sì, qui non c’è il classico pulsante, del resto siamo su una vera sportiva - ed è il rombo del V8 a darci il miglior buongiorno che potessimo mai ricevere.

 

Dobbiamo percorrere 670 km verso Nord per raggiungere Alta, una piccola cittadina che si affaccia sul gelido Mar di Norvegia, a poche centinaia di km da Capo Nord. Si tratta della città più grande all’estremo nord della Norvegia ed è famosa per le sue incisioni rupestri, che attestano la presenza dell’uomo fin dal 4.200 a.C.

 

Il viaggio è più lungo di ieri e ancora più impegnativo. Non vedremo l’ombra di un’autostrada - o di qualcosa di almeno lontanamente assimilabile - e viaggeremo per tutto il tempo ad un massimo di 100 km/h.

 

Dopo poche ore di cammino salutiamo Rovaniemi, la “città di Babbo Natale” e in un attimo ci rendiamo di essere incredibilmente “in alto” rispetto alla classica Europa. E per di più siamo solo all’inizio perché dovremo spingerci molto più su del villaggio di Santa Claus e delle sue renne. Poco dopo infatti superiamo la linea ideale del Circolo Polare Artico e questo traguardo immaginario ci dà nuova carica e determinazione per raggiungere la meta finale del nostro viaggio, ancora molto lontana.

Prendiamo in giro il confine

Intanto la GLE Coupé sfila - a velocità di codice (anche perché ci sono autovelox ogni 500 metri…) - immersa nella incontaminata natura scandinava, pronta a dare inizio ad un improbabile “balletto tra i confini”. La strada che ci porta ad Alta infatti per un lungo tratto si intreccia con la linea che separa Finalndia e Svezia, con risultati piuttosto bizzarri.

 

A parte gli gli smartphone che impazziscono per decidere a qualche compagnia telefonica affidarsi, il problema è il fuso orario che continua a cambiare di un’ora ogni volta che scavalchiamo il confine. Quasi impossibile, per intenderci, darsi un appuntamento con i compagni di viaggio sparsi lungo il percorso o capire dal navigatore quale sarà la reale ora di arrivo.

Un V8 in gabbia, ma il sound…

Mercedes GLE Polar Sun trip (33)
Paesaggi mozzafiato fanno da suggestiva cornice di questa parte del nostro viaggio verso Capo Nord
 
Mentre si avvicina sempre di più il confine norvegese, dove verremo sottoposti a noiosissimi controlli (i norvegesi non sono in Unione Europea…) - non nascondiamo un po’ di rammarico per non poter sfruttare a fondo la potenza esplosiva della AMG. L’otto cilindri costruito a mano ad Affalterbach ci sembra una belva chiusa dietro le sbarre, pronta a ruggire. Da un lato questo è un merito indiscutibile, perché se la si vuole guidare tranquilli la GLE AMG Coupé è una perfetta compagna di viaggio, silenziosa e morbida, perlomeno viaggiando in Comfort.

 

Dall’altro però ogni tanto - paesaggio a parte - ci sarebbe piaciuto tanto sprigionare la sua forza brutale sulle Autobahn tedesche, come hanno fatto alcuni ex compagni di viaggio che hanno affrontato prima del nostro arrivo le tappe iniziali. In ogni caso ci basta qualche ripartenza di quelle giuste per consolarci, grazie al sound rauco e cupo tipico di ogni AMG. Un suono che è rimasto ancora oggi simile per certi aspetti a quello di una muscle car americana nonostante l’avvento della sovralimentazione.

Incontri ravvicinati del terzo tipo

Il viaggio intanto ci riserva anche qualche fuori programma, per fortuna piacevole. In più di un’occasione, mentre risalivamo il confine svedese, ci siamo imbattuti in qualche alce in mezzo alla strada. Per fortuna siamo e siamo sempre riusciti ad evitarli, ma anche ad ammirarli in tutta la loro imperturbabile maestosità. Animali splendidi e davvero enormi, che in questi Paesi sono liberi di girare per i boschi (e per le strade). Ora finalmente abbiamo toccato con mano l’importanza del segnale stradale “pericolo alce”, che non a caso affolla le strade scandinave.

Il fascino di un canyon a nord del mondo

Arriviamo ad Alta in tarda serata, dopo aver attraversato un vero e proprio canyon scavato nei secoli dai corsi d’acqua. Uno spettacolo surreale, che ci ha lasciato per un’ora a bocca letteralmente spalancata.

Arriviamo ad Alta in tarda serata, dopo aver attraversato un vero e proprio canyon scavato nei secoli dai corsi d’acqua. Uno spettacolo surreale, che ci ha lasciato per un’ora a bocca letteralmente spalancata

Siamo stanchi ma ci ritroviamo in corpo energie che non credevamo di avere. Troppo forte è stata l’emozione del viaggio, dei suoi momenti unici e degli scenari mozzafiato che solo la Scandinavia sa regalare. E ora tutti in branda? Assolutamente no, rimane ancora la magia del sole di Mezzanotte! Avvolti da questa luce accecante e surreale (sono le tre di mattina…) vi diamo appuntamento a domani, il grande giorno. Ci mancano infatti solo 240 km a Capo Nord!

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